Siracusa. I soldi ci sono ma i lavori non partono: il caso della pista ciclabile in città
L’annuncio risale a marzo scorso. Una vera pista ciclabile per Siracusa, dentro la città. Gli uffici hanno lavorato al progetto di quella che era stata ribattezzata la pista ciclabile di “sistema” collegata ad una seconda, ribattezzata “Pizzuta”.
Il passaggio alla fase esecutiva, quindi la realizzazione, doveva essere piuttosto veloce. Anche perchè le somme erano disponibili grazie ad un bando del Ministero dell’Ambiente vinto dal Comune di Siracusa, il cosiddetto collegato ambientale. La pista di sistema costa 750.000 euro, la Pizzuta 152.000 euro.
La pista di sistema, da progetto, inizia in viale Santa Panagia con sviluppo attraverso via Calatabiano, viale dei Comuni e viale Scala Greca. Il tratto “Pizzuta”, invece si sviluppa da via Piazza Armerina fino ad arrivare al parco di via Ozanam e via Monti, nei pressi del liceo classico Gargallo.
La pista ciclabile viene “ritagliata” lungo la sede stradale, con tutti gli accorgimenti del caso: rifacimento dell’asfalto, colorazione del fondo stradale, indicazione del passaggio destinato alle bici e attraversamenti pedonali. E la necessaria separazione, attraverso cordoli, dalla porzione di strada lasciata al traffico veicolare.
Secondo le previsioni, i lavori potevano essere affidati entro la fine di maggio.
Siamo arrivati a novembre e del progetto nessuno parla più. Dimenticatoio. Eppure gli uffici avevano già nominato i responsabili unici del provvedimento. E il Ministero aveva inviato i primi 350.000 euro sul conto della tesoreria comunale. Insomma, si poteva andare in gara. Perchè non sia stato ancora fatto è una gran bella domanda. Da Roma, peraltro, volevano la rendicontazione della prima tranche spesa entro il 31 luglio, pena restituzione del finanziamento. Non avendo impegnato neanche un euro, il Comune ha chiesto una proroga dando la colpa del ritardo alle elezioni amministrative (giugno). Proroga accolta. Il dubbio che vi siano ritardi imputabili agli uffici e ad una politica che non controlla c’è.
Diciamoci la verità: è difficile accettare che pur con i soldi in mano non si riescano a far partire le procedure di gara con la rapidità che i fatti richiedono. Il collegato ambientale finanziava, per Siracusa, anche l’acquisto di due bus navetta per implementare la flotta comunale (200.000 euro), paline di infomobilità (140.000 euro), dieci stazioni di bike sharing (30.000 euro) e un sistema per il conteggio dei passeggeri dei bus (5.100 euro). Niente di questo è diventato realtà. E’ un fatto.