Siracusa. Bonifiche e sanzioni, Lo Giudice (Pd): "Giù le mani dall'Ias"
“Massima attenzione sull’Ias, opera che concretamente tutela l’ambiente”. E’, in estrema sintesi, la posizione espressa dal Pd provinciale su una vicenda che riguarda, in questi giorni, anche le istituzioni locali, in riferimento anche alle sanzioni nei confronti dei comuni della zona industriale, per non avere realizzato le opere di bonifica, che “invece non si sono realizzate per l’incapacità politica delle istituzioni che oggi sanzionano i comuni”. In una nota a firma del segretario provinciale, Alessio Lo Giudice e del responsabile del settore Ambiente, Alessandro Biamonte, il Partito Democratico parla di “crisi gestionale dell’Ias, che può diventare un’occasione importante- dicono i due rappresentanti del partito- per rilanciare la dimensione operativa e funzionale. La valorizzazione della funzione sociale dell’IAS-proseguono- comporta, in primo luogo, un rilancio effettivo del piano degli investimenti, con una seria assunzione di responsabilità della Regione, per garantire l’ammodernamento necessario a determinare la migliore depurazione possibile. In secondo luogo, comporta un quadro di gestione snello, agile nel funzionamento, in cui la presenza del pubblico sia garantita a tutela proprio della funzione sociale dell’IAS. Sono queste le linee di indirizzo che il Partito Democratico seguirà anche attraverso l’opera dei suoi Deputati e dei suoi amministratori. Per il nostro territorio è infatti di vitale importanza l’esistenza, nella zona industriale, di un’attività di depurazione costante ed efficiente. Un’attività -dicono ancora Lo Giudice e Biamonte- che si pone al centro di una politica di sviluppo industriale sostenibile. Occorre intervenire nell’immediato per individuare le soluzioni tecniche che consentano di non interrompere l’attività di depurazione e che possano, al contrario, promuoverne l’ampliamento”.Poi alcuni numeri, per rendere chiara la situazione. “Oggi-spiegano Lo Giudice e Biamonte- il depuratore IAS riconosce alla Regione Sicilia un canone annuo di 500 mila euro. Utilizzare l’80 per ceno di tale somma per l’esecuzione di opere di integrazione, modifica e completamento necessarie per il miglioramento degli impianti esistenti sarebbe una giusta soluzione. È necessario, inoltre, che i Comuni industriali continuino a pagare il servizio di depurazione al giusto prezzo, impedendo che si arrivi, con un’eventuale ipotetica nuova gestione, a costi insostenibili.Le soluzioni, dunque, esistono-concludono- Occorre attuarle con la volontà politica di perseguire esclusivamente un interesse generale come è, in questo caso, la tutela del nostro ambiente, già gravemente compromesso dall’insediamento industriale”.