Siracusa. Il Bilancio 2015 ancora non c'è, corsa contro il tempo del Consiglio Comunale. Approvazione il 18 gennaio

 Siracusa. Il Bilancio 2015 ancora non c'è, corsa contro il tempo del Consiglio Comunale. Approvazione il 18 gennaio

Tutti gli occhi puntati su palazzo Vermexio. Al quarto piano è cominciata oggi la discussione sul bilancio di previsione 2015, ancora da approvare. Un ritardo mai registrato in precedenza che solo parzialmente può essere giustificato con il cambio in corsa di norme fiscali che hanno costretto gli uffici ad un gran lavoro di revisione delle voci di spesa. Il commissario ad acta nominato dalla Regione segue con attenzione e pur senza aver preso ufficialmente posizione, fa sentire il suo fiato sul collo del civico consesso.
Ma oggi non si parla ancora di approvazione. Si incardina la discussione alle 9.30 con la decisione – quasi scontata – di concedere poi ulteriori dieci giorni di tempo per la presentazione di emendamenti. Vale a dire che l’ok allo strumento finanziario di previsione di un anno già passato potrebbe arrivare solo a metà mese.
La seduta si è aperta, però, con il via libera a un atto propedeutico, cioè lo slittamento al 2016 dell’introduzione del bilancio economico-patrimoniale previsto dai nuovi criteri contabili di finanza pubblica.
L’Aula ha approvato (20 sì, 3 no e 2 astensioni) la proposta di Francesco Pappalardo sulla prosecuzione dei lavori: presentazione degli emendamenti entro domani alle 17 e seduta di approvazione della delibera allo scadere dei 10 giorni previsti per il rilascio dei pareri sulle proposte di modifica; l’ipotesi è di convocare il Consiglio per giorno 18.
La relazione al primo punto all’ordine del giorno è stata affidata al ragioniere generale, Giorgio Gianni. La proposta avanzata al Consiglio – ha chiarito – è di iniziare la nuova contabilità economico-patrimoniale a cominciare dall’1 gennaio del 2016, opportunità questa che era prevista e che è stata adottata anche da tanti altri enti. Da questa data, dunque, la contabilità del Comune verterà su tre punti, così come contemplato dalle nuove norme: documento unico di programmazione; bilancio di programmazione; contabilità economico-patrimoniale e bilancio consolidato. Le critiche a questa richiesta sono arrivate dai banchi dell’opposizione.
Critiche anche per l’impossibilità di analizzare l’emendamento “salva-bilancio” predisposto dagli uffici comunali su mandato della Quinta Commissione. Secondo indiscrezioni, aumenterebbe il cosiddetto tesoretto, ovvero il fondo di salvaguardia con risorse accantonate per debiti fuori bilancio ed “emergenze”. Circa 2 milioni di euro “recuperati” con un ulteriore lavoro di rammendo tra le varie voci di spesa.
Complessivamente il bilancio 2015 ammonta a 484 milioni 136mila 960,60 euro. Sul fronte della entrate, 89,9 milioni circa arrivano dai tributi; 37,1 milioni da altri enti; 27,2 milioni sono entrate extratributarie; 133,5 milioni arrivano da alienazioni e riscossioni di crediti. A questi si aggiungono 104,2 milioni di prestiti e 58,8 milioni di servizi per conto terzi. Sono 34,1 i milioni ancora da incassare.
Per quanto concerne le uscite, ci sono 163 milioni di spese correnti; 156,3 di spese in conto capitale; 105,1 di rimborso prestiti; 58,8 di spese per conto terzi. Restano da spendere poco meno di 684mila euro.
Per il ragioniere generale Giannì, il bilancio, per quanto non abbia più valore gestionale perché arriva in aula quando il 2015 è già finito, è in equilibrio così come deve essere non solo alla fine dei 12 mesi ma durante tutto l’anno.

 

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