Siracusa. Il futuro del servizio idrico, Coppa traccia la strada: "società mista con controllo pubblico"
Il futuro del servizio idrico di Siracusa al centro della seduta aperta di Consiglio consiglio, con la presenza di deputati nazionali e regionali. “L’Amministrazione di Siracusa è per una gestione in forma pubblica, una società mista, anche se la scelta avverrà al termine di un percorso condiviso con gli altri sindaci, perché il problema non si può ridurre solo a Siracusa”, ha spiegato l’assessore Pierpaolo Coppa rispondendo alle sollecitazioni dei consiglieri.
“L’Ati sta per pubblicare il bando per la redazione del nuovo piano d’ambito che individuerà il fabbisogno necessario per tutto il territorio e senza il quale tutte le discussioni sono superflue. La recente sentenza della Corte Costituzionale ha tracciato la strada che – ha proseguito l’assessore – escludendo l’amministrazione diretta del servizio perché illegittima, di fatto esclude forme diverse di gestione del servizio sino a quando l’Ati non l’avrà individuata. Il modello di gestione sarà sicuramente una scelta politica, ma dovrà essere supportata anche da motivazioni di natura economica, finanziaria e di efficienza che dovranno trovare giustificazione nel Piano d’ambito: la gestione pubblica dovrà risultare infatti migliore rispetto all’affidamento a privati. È ovvio che per avviare un percorso per una gestione realmente integrata del servizio idrico sul territorio provinciale occorre che tutte le Amministrazioni comunali ne prendano atto. Il percorso è segnato e obbligato, anche alla luce della recente circolare della Regione che impone all’Ati di avviare le procedure di affidamento entro novembre”.
Pierapolo Coppa ha poi argomentato sulla bontà della scelta dell’amministrazione di procedere ad una gara pubblica per un anno, prorogabile per un altro anno “perché- ha detto-la riteniamo quella più prudente, atteso che non possiamo gestire il servizio in amministrazione diretta e noi, come tutti gli altri Comuni, dobbiamo pur sempre assicurare il servizio idrico alle città”.
Nella sua disamina Coppa ha ricordato come l’Amministrazione si sia trovata a decidere dapprima in una fase di vuoto normativo regionale, poi in una situazione di incertezza derivante dai dubbi di legittimità costituzionale della legge regionale del 2015 e che solo adesso, con l’intervento della Corte Costituzionale il quadro normativo è chiaro. “L’individuazione del termine di un anno rinnovabile di un anno per la gara del servizio idrico integrato è stato determinato – ha spiegato – per dare tempo all’Ati di adottare il piano d’ambito, scegliere il modello gestionale e procedere all’affidamento. Un termine maggiore avrebbe condizionato le procedure di affidamento della gestione del servizio idrico integrato che spettano all’Ati. È ovvio che la programmazione e la realizzazione degli investimenti infrastrutturali necessitano di tempi di ammortamento di oltre 15 anni e che potranno essere realizzati solo dal soggetto a cui verrà affidato il servizio integrato per l’intero territorio dell’ambito territoriale ottimale della provincia di Siracusa”.
Dibattito acceso, a più voci, con le critiche all’assenza in aula del primo cittadino.