Siracusa. Il futuro della gestione idrica non interessa? In Consiglio Comunale la maggioranza esce e manca il numero legale
Il futuro del servizio idrico integrato non appassiona il Consiglio Comunale di Siracusa. Eppure si corre un rischio grosso, quello di arrivare alla data del 26 maggio senza un gestore. In quella data scade il periodo di gestione provvisoria della curatela fallimentare. Il dopo è un mistero. L’Ato Idrico vorrebbe dar vita ad una società uninominale con la partecipazione dei Comuni per una gestione pubblica. Ma il tempo passa, gli assessori regionali cambiano e le casse dei Comuni non sono così in salute da poter lanciare e mantenere una iniziativa simile. Siracusa potrebbe ritrovarsi dal 27 maggio come Palermo: reti idriche consegnate alla Prefettura e acqua erogata solo in determinate fasce orarie.
Una eventualità che, evidentemente, non spaventa il Consiglio Comunale. Nella seduta di ieri sera, infatti, si doveva anche parlare di Sai 8 e gestione del servizio idrico, prospettive future comprese. In aula c’erano i curatori pronti a fornire chiarimenti e risposte. Ma il punto all’ordine del giorno non è stato trattato. Perchè è mancato il numero legale, con la maggioranza che ha deciso di uscire dall’aula. Una scelta difficile da spiegare se non ricorrendo a quelle “regole” della politica così lontane però dal comune sentire dei cittadini.
Se ne torna a parlare oggi, in seconda convocazione.