Siracusa. Il match tra Reale e Garozzo sul ring della Fondazione Inda
La Fondazione Inda torna ad essere terreno di scontro politico. Ezechia PAolo Reale (Progetto Siracusa) attacca frontalmente il presidente dell’ente, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo. “L’improvvisa amnesia sulla nomina di Magelli alla guida del laboratorio e l’anomalo doppiopesismo tra fatti gravi oggetto di indagini giudiziarie e fatterelli riportati dalla stampa locale, ovviamente tutti da accertare, costringe a pensare che si sia piuttosto cercato di cogliere al balzo un’occasione per sbarazzarsi di un consigliere di amministrazione come Pagliaro, probabilmente scomodo e non allineato perché la sua professione lo rende libero da condizionamenti”, dice Reale.
“E’ questa (conflitti di interesse, ndr) la questione morale dell’Inda?”, si domanda ancora il portavoce di Progetto Siracusa. “Ed oltre alla nomina di Magelli alla guida di un laboratorio per ragazzi dell’Accademia non c’è altro che meriti l’attenzione del presidente dell’Inda e del Sindaco della città? O avviene tutto a sua insaputa?”.
A Garozzo “come presidente dell’Inda e sindaco di Siracusa”, Reale invia un ulteriore messaggio. “Pretenda che i due enti che dirige rispettino la normativa sulla trasparenza e sul contrasto alla corruzione facendo pubblicare sui relativi siti i dati obbligatori per legge”.
Non si fa attendere la replica del presidente dell’Inda. “E’ bene chiarire che non ho mai messo in discussione né Paolo Magelli né Walter Pagliaro nel loro ruolo di registi. Ho appreso della nomina di Magelli solo dal comunicato diffuso dalla Fondazione. Il problema è che le scelte spettano al consiglio d’amministrazione ed è singolare che nessuno dei componenti del Cda sapeva nulla di questa scelta. Per quanto riguarda la questione giudiziaria che coinvolge l’Istituto – prosegue – qualcuno forse dimentica che la vicenda è già stata affrontata dal Consiglio d’amministrazione. Alla presenza dell’avvocato Bruno Leone, nominato dal commissario straordinario Alessandro Giacchetti e non dal sottoscritto, ci è stata suggerita la costituzione di parte civile e l’avvio di provvedimenti disciplinari. Due provvedimenti che sono stati immediatamente deliberati. Voglio anche ricordare che stiamo parlando di persone indagate ma mi viene da pensare che evidentemente l’avvocato Reale sia un giustizialista. Rispetto a un eventuale turn over tra i dipendenti, secondo quanto ci è stato spiegato dall’avvocato Leone, non è una strada percorribile sia perché sono solo in sette sia perché si rischierebbe un demansionamento che esporrebbe la Fondazione a contenziosi. Tutto questo accadrebbe in una fase, ricordo ancora una volta, in cui si parla solo di indagati”.
Garozzo si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Parlando poi di mala politica ricordo a me stesso che i cittadini stanno pagando ancora oggi i danni del Piano regolatore generale che porta proprio la firma di Reale. Inoltre, oggi spendiamo un decimo in meno di quando lui era nella giunta comunale ma è anche vero che all’epoca l’Autorità nazionale anti corruzione non c’era. Se poi la questione morale è legata al sito istituzionale del Comune, ricordo a Reale che il portale è stato ereditato dalla mia amministrazione e che a novembre sarà inaugurato il nuovo sito web. Credo di poter tranquillamente affermare che sulla scelta degli argomenti legati alla questione morale la pensiamo in maniera totalmente diversa. Un ultimo suggerimento mi sento poi di dare a Reale, la città si sente mortificata da interventi che offendono le intelligenze altrui, la invito a riflettere su cosa accadrebbe se un episodio di questo tipo, con possibili conflitti d’interesse, coinvolgesse un politico”.
(foto: Garozzo e Reale si stringono la mano durante la campagna elettorale per la sindacatura)