Siracusa. Il parco archeologico autonomo è vitale: via le contrapposizioni, si dialoghi
Si sotterri l’ascia di guerra e sul parco archeologico di Siracusa si trovi un’intesa. Non è più il tempo delle polemiche o delle contrapposizioni tra diversi interessi. Ora che il traguardo è a vista deve vincere la città ed il suo sistema economico-produttivo. Se Siracusa è città turistica, non può prescindere dal suo grande parco archeologico diffuso, valorizzato e soprattutto autonomo dalle disfunzionalità della Regione. Se la perimetrazione è il problema, si incontrino gli oppositori (Ance Siracusa) ed i favorevoli (amministrazione comunale) per trovare una necessaria posizione di sintesi. Il punto è semplice: se cresce l’economia di Siracusa, ne beneficiano tutti i settori.
Il clima attuale non sembra dei migliori. Ciò nonostante, il sindaco Francesco Italia prova a porgere un ramoscello di ulivo. “Basta barricate e polemiche personali, si discuta dei problemi per chiarirli ma senza bloccare un traguardo vitale per Siracusa”, dice aprendo di fatto ad un tavolo di confronto con i costruttori edili guidati da Massimo Riili. Anche quest’ultimo è favorevole ad un incontro che possa permettere di superare l’attuale contrapposizione che blocca la nascita del parco archeologico già oggetto di ricorsi al Tar. “Ma il clima deve essere diverso da quello attuale. Ho letto parole fuori luogo. Non sono interessato ad un nuovo fronte polemico ma occorre un riconoscimento reciproco di ruoli, competenze e capacità”, ammonisce Francesco Italia invitando Riili a maggiore moderazione.
“Non vogliamo paralizzare il territorio, vogliamo riuscire a mettere a reddito i tesori del nostro territorio attraverso una gestione manageriale, autonoma e competente del parco archeologico”, spiega ancora il sindaco. “Sono stato assessore alla cultura per cinque anni, ho visto le disfunzioni dovute all’assenza di questa benedetta gestione autonoma e rimpianto le potenzialità che non stiamo sviluppando. Ora, la storia di Agrigento parla chiaro (il parco autonomo è realtà e funziona, ndr). Abbiamo a Siracusa aree archeologiche non sfruttate, non aperte, chiuse al pubblico, i turisti inviperiti per le condizioni indecorose della Neapolis e dell’Eurialo…”.
Proprio per dare più corpo alla volontà di una intesa che possa mettere in discesa il cammino verso l’istituzione del parco autonomo, il Comune di Siracusa vede di buon occhio la nomina di un commissario regionale che in poco tempo verifichi le eventuali criticità della perimetrazione, limando le contrapposizioni. Sarà l’assessorato regionale ai Beni Culturali a decidere. “Non dobbiamo perdere ancora più tempo di quello purtroppo trascorso. Abbiamo comunicato a Palermo che questa è la nostra priorità”.
Da parte di Ance, Massimo Riili mostra prudenza. “Non siamo contrari al parco archeologico, ma non con la formula studiata così. Troppi vincoli che si sovrappongono ad altri vincoli. Se il tavolo di confronto si farà, noi andremo a parlare”.