Siracusa, il titolo di Capitale della Cultura vale il +10% di occupazione

 Siracusa, il titolo di Capitale della Cultura vale il +10% di occupazione

È tornato a riunirsi questa mattina il Comitato promotore per Siracusa Capitale della Cultura 2024,l. L’assemblea pubblica rappresenta una tappa di avvicinamento all’audizione del 4 marzo, quando le città finaliste, e Siracusa tra loro, dovranno esporre il loro progetto alla commissione collegata in videoconferenza.
Un’ora di tempo, mezz’ora autogestita e mezz’ora di domande e risposte, per convincere che la città, al di là del patrimonio e della storia ineguagliabile, ha risorse, professionalità e competenze per mettere in campo iniziative coerenti e organiche di sviluppo culturale che guardano al futuro.
​Il sindaco Francesco Italia, aprendo i lavori, ha definito il comitato un «polo culturale di assoluto rilievo internazionale, un vero e proprio forum della cultura. Il dossier – ha aggiunto Italia – è fatto di progetti concreti che comunque saranno in gran parte realizzati, a prescindere dall’esito della candidatura. Lavoreremo affinché ciò accada e sapendo che nel 2024 saremo la prima città d’Italia a ospitare il congresso mondiale della guide turistiche. Avremo gli occhi di tutti gli operatori del settore puntati. Di ciò dobbiamo ringraziare Carlo Castello, Elisa Ottaviano e l’Associazione guide turistiche di Siracusa, che ci hanno coinvolti nell’impresa, ma dovremo essere all’altezza per sfruttare questa grande occasione».
​L’incontro di stamattina, come ha ricordato l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, ha coinciso con il 56esimo anniversario della morte di Elio Vittorini, uno dei siracusani illustri che saranno protagonisti degli eventi del 2024.
L’assessore Fabio Granata ha parlato del desiderio di realizzare una «città rinascimentale, cioè di una Siracusa capace di rinnovarsi ma che per farlo deve riuscire a trattenere i suoi giovani fornendo opportunità affinché non partano e possano realizzarsi qui mettendo a disposizione della comunità le loro idee».
​Per Umberto Croppi, direttore di Federculture e coordinatore del dossier, presentando la città alla commissione sarà importante «puntare sulla qualità dei progetti che devono avere alcune precise caratteristiche: coralità, praticabilità e capacità di durare ben oltre il 2024». Renata Sansone, amministratore delegato di Civita Sicilia e componente del gruppo redazionale del dossier (assieme a Paolo Cipollini, Luca Introini, Costanza Messina e Francesca Neri) ha evidenziato come tutta la città sarà coinvolta e che gli interventi preparatori e gli eventi riguarderanno in gran parte anche le periferie. «Sarà un’offerta culturale diversificata e dunque accessibile a tutti dal punto di vista dei contenuti oltre che dal punto di vista fisico», ha detto Sansone, per la quale è possibile prevedere un più 10 per cento di nuova occupazione legata alle iniziative previste nel dossier. Infine, parole di ottimismo sono venute dal soprintendente della Fondazione Inda, Antonio Calbi, per il quale la candidatura di Siracusa a Capitale della Cultura 2024 è un’opportunità per tutta la Sicilia e dunque richiede l’impegno anche delle altre province e della Regione.
​Nel dibattito sono intervenuti Antonio Risuglia (La città che vorrei); Corrado Bonfanti e Fulvia Toscano come rappresentanti di due enti partner dell’iniziativa, il Distretto culturale del sudest e il Parco archeologico di Naxos; il filosofo Roberto Fai; Vittorio Pianese, del Patto di responsabilità sociale; Giuseppe Rosano di Noi Albergatori; la dirigente scolastica Teresella Celesti; l’ex soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, Mariella Muti.

 

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