Siracusa. Il recupero dell'ex Scuola Albergo, tra soddisfazione e rivendicazioni di paternità

L’aggiudicazione dei lavori per la riqualificazione dell’ex Scuola Albergo di Siracusa al centro delle reazioni di diversi esponenti politici. Da una parte, la soddisfazione per una storica incompiuta che presto potrebbe non esserlo più; dall’altra, la rivendicazione della paternità dell’iniziativa.

Per la deputata regionale di Forza Italia, Daniela Ternullo è “l’emblema di un nuovo corso impresso dall’attuale coalizione di Governo: ricostruire dopo le macerie del passato. Nello specifico- fa notare la parlamentare dell’Ars- recuperando tale spazio urbano e convertirlo in moderni alloggi Iacp, si garantirà una concreta azione di inclusione sociale, che specie in questo frangente storico, è di stretta attualità. Mi congratulo con il Governo e nella fattispecie con l’assessore al ramo, Marco Falcone, perché nell’ottica di una pianificazione urbana, saranno create anche attività commerciali-conclude Ternullo-  e aree verdi nel quartiere a ridosso della stazione ferroviaria”.

La soddisfazione per la conclusione della parte burocratica del percorso è anche dell’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, che tuttavia mette alcuni puntini sulle “i” in merito alla paternità dell’opera. “Finalmente- dice l’esponente di Siracusa Protagonista- L’edificio è  ormai ridotto in totale stato di abbandono e di degrado. Il merito del recupero dell’opera va sicuramente condiviso tra l’Istituto Autonomo Case Popolari di Siracusa, che ha avuto la brillante idea e il coraggio amministrativo di recuperare l’opera, acquistandola, e l’attività legislativa svolta nella scorsa Legislatura, quando il Parlamento Siciliano ha approvato la linea di intervento necessaria al recupero dell’opera ed ha impegnato le risorse necessarie per “combattere la fragilità e sperimentare modelli innovativi sociali ed abitativi”. Vinciullo parla di “maldestro tentaitvo di prendersi i meriti da parte degli esponenti dell’attuale Governo regionale, che votarono contro il provvedimento legislativo”. Le somme per recuperare il bene, ricorda l’ex deputato regionale, sono state inserite nell’Azione 9.4.1 dell’Asse 9 del PO FESR 2014-2020, per ridurre il disagio abitativo e sociale, con l’obiettivo di “incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali, interventi infrastrutturali finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi. Tutto questo- conclude- nella scorsa legislatura”.