Siracusa. Impianti sportivi, il Coni provinciale boccia il project financing. "Serve piano B"
“Il project financing? Lascia il tempo che trova. Se la gara va deserta, che si fa?”. Il commento è di Pino Corso, delegato provinciale del Coni. E il dubbio riguarda la soluzione privilegiata dall’amministrazione comunale per la soluzione dei guai della Cittadella dello Sport. Interpretando le parole di Corso, avvocato con un passato da assessore, verrebbe da pensare che tornerebbe utile anche un piano b. Forse tornerà a parlarne lunedì, quando sarà nuovamente ascoltato in Quinta Commissione Consiliare. L’invito, in realtà, gli è stato esteso perchè è in corso la discussione del regolamento del campo scuola Di Natale ma non si può certo ignorare – e a maggior ragione non può il Coni – il problema dei problemi: la Cittadella.
Corso non è tenero con il Comune. “Negli anni c’è stato il vizio di consegnare ai gestori o alle società degli impianti inagibile. Dell’agibilità si sono quasi sempre dovuti far carico loro. Gli impianti sportivi comunali dovrebbero invece essere manutenzionati, costantemente. Il Comune deve decidere cosa vuole fare delle sue strutture”. Ma così com’è la situazione, pare di capire, non va bene. A complicare il quadro, da qui a breve, potrebbe pensarci il Coni Nazionale. Da Roma si è deciso di mappare tutti gli impianti sportivi di Lombardia, Lazio e Sicilia. Una lista dettagliata per comprendere quali sono utilizzabili, quali inagibili, quali da completare etc etc. E a Siracusa qualcuno forse suda freddo pensando ad una eventuale bocciatura. “Dopo l’analisi del Coni nazionale sapremo quale è lo stato reale dell’impiantistica sportiva siracusana. Ma a me sembra già così a occhio precaria”.
Quanto al regolamento del camposcuola, il delegato provinciale del Comitato Olimpico Nazionale mostra di gradire due punti in particolare. “Quello che prevede che chiunque entri e utilizzi la struttura deve essere in possesso di un tesserino e di una polizza assicurativa, per evitare brutti scherzi a danno delle casse comunali. E poi la differenziazione delle tariffe tra società sportive, enti diversi ma comunque presenti al camposcuola e singoli utenti mi sembra decisamente mossa di buon senso”.
Poi Pino Corso chiarisce una volta per tutte a chi competa la gestione della struttura sportiva. “E’ esclusiva del Comune. Sento parlare di disposizioni testamentarie e altro. Macchè. Il terreno è stato acquistato dai Di Natale al prezzo di mercato e il Coni si è occupato dell’edificazione della struttura. Fine. La gestione è del Comune”.