Siracusa. Imprese artigiane sull'orlo del baratro, Cna: "Vantano dall'ex Provincia 700.000 euro. Si rischia di chiudere"
Artigiani e piccole e medie imprese al centro del dibattito. Presa di posizione netta da parte di Cna Siracusa, che partendo dalle vicissitudini dell’ex Provincia Regionale, pone l’accento sulle sorti, non solo dei dipendenti dell’ente, ma anche sui temi della manutenzione della rete viaria e degli istituti scolastici. Questa mattina ha chiamato a raccolta i deputati siracusani. “Alla luce dell’incontro voluto dalla Dottoressa Carmela Floreno per fare il punto della situazione sul dissesto finanziario dell’ente insieme alla deputazione nazionale e regionale e alle associazioni sindacali – dichiara Innocenzo Russo, presidente di Cna Siracusa – vogliamo puntare l’attenzione sul grave disagio che le imprese e di conseguenza i lavoratori stanno vivendo a causa dei mancati pagamenti. Auspichiamo – conclude Russo – un segnale forte ma soprattutto rapido e concreto dalla politica e dalle istituzioni”.Hanno accolto l’invito i parlamentari dell’Ars Giovanni Cafeo e Rossana Cannata e la deputata nazionale dei 5 Stelle, Maria Marzana insieme ad alcuni imprenditori che hanno svolto servizi per la ex provincia e attendono ancora pagamenti. Gli imprenditori hanno raccontato delle difficoltà affrontate, dei licenziamenti. La richiesta è che il loro credito venga separato dalla massa debitoria generale dell’ente. Il rischio è altrimenti che il credito venga soddisfatto solo in minima percentuale, viste le procedure di default. Cafeo è tornato a chiedere ai deputati nazionali uno stop al prelievo forzoso, “alleggerire il danno, ormai irreparabile”.Secondo i numeri forniti da Cna, negli ultimi 4 anni, 30 per cento in meno di forza lavoro e disoccupazione che ha sfiorato, nel settore lavori pubblici, il 70 per cento. Riduzione, poi, dello stock imprese di oltre 400 unità nel solo comparto artigiano. A fronte di questi numeri, il momento attuale, in base a quanto spiega la confederazione, è di estrema sofferenza, visto lo stop dei pagamenti da parte dell’ex Provincia. Si tratta di 15 imprese con crediti per circa 700 mila euro e la beffa di affidamenti di lavori proprio nei giorni di ufficializzazione del dissesto finanziario dell’ente. Inaccettabile, per la Cna, scaricare verso le piccole imprese le criticità dell’ente. La richiesta è, invece, quella di attenzione per “non aggiungere altre imprese alle centinaia che hanno già chiuso battenti”.