Siracusa. La Camera di Commercio dovrà accorparsi con Catania e Ragusa, ultime prove di resistenza
La battaglia per l’autonomia della Camera di Commercio di Siracusa si infrange a Roma. Dalla conferenza Stato-Regioni è arrivato un secco no alla revoca dell’accorpamento con Catania e Ragusa, nonostante l’apertura – nei mesi scorsi – del ministro Calenda e del governatore Crocetta. La richiesta di mantenere autonoma la CamCom siracusana, anche alla luce di indagini della Procura di Catania, è sostenuta dalle principali associazioni datoriali, dai sindaci della provincia e in maniera trasversale dalla politica siracusana. Ma è mancata l’intesa con i rappresentanti delle altre Regioni. Siracusa teme adesso l’ennesima “penalizzazione”, a vantaggio di Catania dove invece Pietro Agen, presidente uscente dell’ente camerale etneo – quasi festeggia per il pronunciamento. “Ma solo perchè Catania, Siracusa e Ragusa potranno fare sistema insieme”, si affretta a spiegare. Uniti nella diversità, pare essere lo slogan. Che però non convince quanti hanno battagliato per l’autonomia di Siracusa preoccupati adesso che le aziende locali possano essere penalizzate.
La palla passa adesso all’assessore regionale Lo Bello che dovrà convocare le parti e illustrare il programma che condurrà all’accorpamento.
Le voci contrarie, comunque, non mancano. Le associazioni dell’Artigianato, della Cooperazione e della Piccole e Media Impresa di Catania, Ragusa e Siracusa hanno convocato una conferenza stampa per il prossimo lunedì nel salone di rappresentanza della sede provinciale di Confesercenti.