Siracusa. La morte di Renzo Formosa: l'imputato chiede di patteggiare condanna a 2 anni, il gip dice no
Due anni di reclusione con la pena sospesa. E’ quanto la difesa del 24enne accusato di omicidio stradale ha proposto con la richiesta di patteggiamento nel processo in corso per la morte di Renzo Formosa. Renzo aveva 16 anni e nell’aprile dello scorso, con il suo scooter, si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Morì in seguito a quel drammatico scontro in via Cannizzo. Ad investirlo una Panda bianca che, secondo anche la perizia del ctu, avrebbe invaso la corsia di marcia opposta. Proprio quando stavano transitando Renzo ed altri amici. Alla guida, un altro giovane: un ragazzo di 24 anni adesso accusato di omicidio colposo.
Ma il gip Andrea Migneco ha detto no alla proposta dell’imputato nonostante il parere favorevole del pm. “Sottostima della pena rispetto alla gravità ed alle conseguenze della condotta”, scrive nel suo provvedimento il giudice. Troppo comodo, si potrebbe interpretare, “cavarsela” con una condanna a due anni di reclusione (con pena sospesa) di fronte all’accusa che viene mossa. Peraltro, la ricostruzione del sinistro così come prospettata dalla difesa era differente dalla dinamica cristallizzata nella perizia della Procura.
La battaglia in aula continua. Prossima udienza il 17 aprile ma di fronte ad un altro gip che adesso dovrà essere nominato dal Tribunale. L’imputato potrà scegliere nuovamente per un rito abbreviato, come il patteggiamento, ma su basi diverse. A partire dalla dinamica del sinistro che ha causato la morte di un ragazzino di appena 16 anni.