Siracusa. La protesta inascoltata dei ragazzi dell’Alberghiero e quello striscione d’accusa

 Siracusa. La protesta inascoltata dei ragazzi dell’Alberghiero e quello striscione d’accusa

“Da tempo i tetti stanno cadendo..la Provincia se ne sta sbattendo”. Così c’è scritto sul grande striscione srotolato questa mattina dagli studenti del plesso di via Polibio dell’Alberghiero. Dalla scorsa settimana, dopo il distacco di intonaco dal soffitto avvenuto in un’aula, sono in agitazione e attendono che qualcuno si faccia carico della incredibile situazione che stanno vivendo.
Pochi giorni prima del distacco, i Vigili del Fuoco avevano “chiuso” l’ingresso principale ed il cornice del plesso, a causa della caduta di pezzi di cornicione del palazzo che – nei suoi bassi – ospita classi, laboratori e uffici della scuola superiore divisa in tre plessi senza una sede adeguata.
Dalla ex Provincia Regionale, competente per gli interventi nelle scuole superiori, ancora nessun cenno. E difficilmente ne potrà arrivare qualcuno, considerando l’assenza cronica di soldi per gli interventi. Ma al di là delle competenze, ancora nessuna istituzione ha avvertito il dovere o la necessità di incontrare, ascoltare e parlare con i ragazzi.
Una protesta destinata a rimanere inascoltata e salutata tutt’al più dal freddo gesto delle spallucce. Gli ultimi vent’anni di politica e classe dirigente locale non hanno saputo produrre o approntare risposte adeguate alle esigenze della scuola siracusana. E adesso tutti i nodi vengono al pettine. Compresi gli sfratti a catena recapitati al Bartolo di Pachino ed alle sedi distaccate degli istituti con classi nell’edificio di via Pitia. Preso atto del fallimento, chi si assume l’onere di guidare una transizione verso la sicurezza della scuola siracusana?

 

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