Siracusa. La spaccatura del Pd al Comune, Firenze: "I corazzieri del sindaco dicano la verità"
“Deve essere fatta chiarezza. L’opinione pubblica deve essere messa a conoscenza di quanto accaduto durante la seduta del consiglio comunale del 4 novembre e delle ragioni per cui 4 consiglieri del Pd hanno abbandonato l’aula”. A fornire il chiarimento è il consigliere comunale Tanino Firenze, tra quanti hanno lasciato l’aula Vittorini nel momento in cui l’assise cittadina si apprestava a votare il Bilancio di previsione 2016. “Premesso un iper-movimento del sindaco nei e tra i banchi dei consiglieri- spiega Firenze- poco prima della fine della trattazione degli interventi della minoranza e prima dell’inizio delle proposte del gruppo, il consigliere Pappalardo, a nome del gruppo, ha chiesto 10 minuti di sospensione della seduta per concordare il mantenimento dell’accordo definito all’unanimità nella seduta plenaria precedente. La proposta non è passata perché 3 consiglieri del Pd (Minimo, Garozzo e D’Amico)hanno votato contro la proposta”. A questo sarebbe legata la decisione di Pappalardo e degli altri 4 consiglieri. “Non era decoroso- prosegue Firenze- che il gruppo di maggioranza si muovesse in maniera scomposta, privo di unità sui provvedimenti concordati”. Nulla tutto questo avrebbe a che fare, secondo quanto chiarito dal consigliere, con la “guerra dell’asse del male contro la giunta Garozzo”. La domanda che, invece, pone Firenze è un’altra. “Chi ha fatto saltare tutto quanto concordato nell’interesse della città? Chi, senza scrupolo, se ne è infischiato dell’unità facendo prevalere la logica dello scontro per contarsi ?”. Firenze parla di “corazzieri del sindaco”, ai quali ricorda di “essere venuti meno anche al loro ruolo nel momento in cui hanno rotto le regole vigenti del dialogo accettando, non certo ingenuamente, di essere i promotori della rottura traumatica che qualcuno ha imposto loro”.