Siracusa. Lastre di eternit abbandonate, aumenta la pessima abitudine. Un piano per mettere in sicurezza le aree in fretta
Per una città davvero “smart” servono anche cittadini “smart”. Insomma, gente di buon senso e cervello che non continui ad abbandonare indiscriminatamente sul territorio rifiuti in genere e in particolare lastre di eternit, potenzialmente pericolose per la presenza di fibra di amianto. La zona di Epipoli è la più colpita dal fenomeno seguita a ruota dalla Borgata, Tivoli e le zone balneari.
“Solo negli ultimi 20 giorni abbiamo raccolto 15 segnalazioni”, ammette il comandante del nucleo Ambientale della Municipale siracusana. Quasi una al giorno. Il primo problema, ovviamente, è rappresentato da chi abbandona rifiuti di questo tipo. Quello che viene compiuto è un vero e proprio reato ambientale punito con una multa (da 600 a 3.200 euro, ndr) e da una denuncia penale. “Ai cittadini chiediamo di aiutarci. Se vedete chi abbandona rifiuti, che sia eternit o sfalci di potatura oppure divani, contattateci anche in forma anonima. Forniteci il numero di targa, l’orario, la zona. Anche una foto se la avete. Il massimo sarebbe chiamare subito le forze dell’ordine, tutte possono intervenire in questi casi perchè non è pertinenza esclusiva della Municipale”.
Il secondo problema è quello della rimozione e della bonifica dei luoghi in cui vengono abbandonati i rifiuti, specie quelli pericolosi. I cittadini lamentano tempi biblici a fronte di telefonate su telefonate. La colpa, neanche a dirlo, è della burocrazia.
“Una volta ricevuta la segnalazione, noi andiamo subito sul posto con una pattuglia. Verifichiamo la situazione e stiliamo il rapporto”, spiega Trionfante. “La relazione viene immediatamente trasmessa all’ufficio preposto che contatta la ditta che cura la messa in sicurezza dell’area e il conferimento nell’apposita discarica dell’eternit”. Sulla carta sembra un passaggio veloce. Senonchè, la legge richiede prima un parere dell’Asp altrimenti la ditta che svolge il servizio per conto del Comune non può entrare in azione. “E con più uffici coinvolti, i tempi si dilatano”, ammette amareggiato Romualdo Trionfante.
Che una soluzione pratica l’avrebbe anche trovata. Nei giorni scorsi ne ha parlato con l’assessore all’ambiente, Coppa, e con il sindaco Garozzo. “L’ufficio Ecologia del Comune potrebbe intanto chiedere alla ditta che tratta quei rifiuti pericolosi di renderli intanto inerti sul posto, evitando rischi di contaminazione o propagazione della fibra di amianto. In attesa poi dello sta bene dell’Asp per rimuovere e bonificare l’area. Almeno così la salute dei cittadini non sarebbe a rischio”. Una idea al cui sviluppo si sta lavorando proprio in queste ore.