Siracusa. Lavori di pubblica utilità affidati a chi incorre in piccoli reati: c’è l’intesa
Il sindaco, Francesco Italia, e la presidente della Sezione penale del tribunale, Giuseppina Storaci (quest’ultima su delega del presidente Antonio Maiorana), hanno sottoscritto stamattina due protocolli d’intesa per l’impiego, negli uffici comunali, in lavori di pubblica utilità, di soggetti che incorrono nel reati di guida in stato di ebrezza o di alterazione psico-fisica e di quelli che chiedono la messa in prova. La firma è avvenuta alla presenza del direttore dell’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe), Stefano Papa.
L’atto di oggi è il frutto di un lungo lavoro preparatorio seguito, per conto dell’amministrazione, dall’assessore Rita Gentile. Per effetto dei due accordi, il Comune sarà inserito in un apposito elenco, depositato al tribunale, composto anche da associazioni no profit, dal quale gli interessati posso attingere per scegliere dove essere utilizzati per lavorare come misura alternativa alla pena. Tutti gli uffici comunali sono stati inseriti nel due protocolli. Toccherà all’Uepe, con i suoi funzionari, monitorare le attività nel loro insieme rispetto al perseguimento degli obiettivi in una logica di riparazione del danno commesso.
Nel caso di messa in prova, che comporta l’estinzione del reato, l’impiego in lavori di pubblica utilità può essere chiesto da parte di soggetti non ritenuti socialmente pericolosi e per reati con pena fino a quattro anni di reclusione; per la guida in stato di ebrezza o di alterazione psico-fisica, occorre che gli interessati non abbiano causato danni a persone o cose.
“Abbiamo rivolto l’attenzione – affermano il sindaco Italia e l’assessore Gentile – verso due istituti giuridici a cui ci si rivolge in misura crescente, al fine di dare un’opportunità in più a persone che intendono riparare il danno commesso offrendo un servizio a favore della collettività. Al contempo, i due protocolli sono la concreta manifestazione di una comunità che si apre nei confronti di coloro che hanno rotto un patto sociale ma che chiedono di adoperarsi attivamente in un percorso di revisione critica delle rispettive esperienze di vita. Questo impegno assunto dalla Amministrazione – concludono Italia e Gentile – ci aiuta a superare i pregiudizi che gravano sul mondo della devianza, troppo spesso considerata una realtà da delegare agli addetti ai lavori o al mondo del carcere”.
Nella stessa logica, già nei mesi scorsi l’amministrazione aveva provveduto a nominare il garante che opera nella casa circondariale di Siracusa.