Siracusa, le perplessità dell’Udc sul piano tappa-buche: “Quali risorse e quali criteri seguiti?”
Una settimana fa, l’annuncio del piano tappa-buche varato dall’assessore alla Mobilità, Dario Tota. Una dichiarazione di buona volontà, con l’indicazione di un obiettivo: chiudere il 75% delle “scaffe” entro la fine di maggio.
“Siamo d’accordo, ovviamente, sul fatto che la indecorosa situazione delle buche sulle strade cittadine richieda una particolare attenzione e che, quindi, bene abbia fatto l’assessore al ramo a farne una priorità. Ancora bene ha fatto lo stesso a richiamare all’ordine le varie ditte che, spesso ricorrendo al subappalto, scassano e poi lasciano in condizioni pietose le strade. Ma siamo perplessi su alcuni aspetti”, dice il responsabile provinciale dell’Udc, Pierluigi Chimirri.
“Completezza di informazione avrebbe richiesto di specificare le risorse economiche delle quali l’amministrazione potrà disporre. Ma poi, in base a quale criterio una buca sarà riparata ed un’altra, invece, no. Varranno criteri di anzianità della buca o di dimensioni della stessa? O ancora sarà determinante l’ubicazione della stessa in arterie più o meno trafficate? Facile, in sede di doglianze, poter dire ad un cittadino che quella buca, che magari aveva provveduto a segnalare, rientri in quel residuo 25% e che con essa dovrà imparare a conviverci per ancora chissà quanto tempo”, le parole di Chimirri.
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