Siracusa. L'ex sindaco Visentin: "Politica attiva? Scelgono i cittadini. Non cerco un ruolo"
E’ ancora presto per parlare di un vero e proprio ritorno sulla scena politica, ma la presenza dell’ex sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, al primo incontro sul territorio del movimento “Noi con Salvini” non è passata inosservata. “E capisco che sia logico per me come nel caso di Mario Cavallaro, che mi sedeva accanto. Avendo avuto incarichi istituzionali (sindaco Visentin, presidente della provincia Cavallaro, ndr) forse facciamo notizia”, spiega sereno Visentin. Che comunque non è organico alla costola meridionale della Lega. “Lo fossi stato, sarei probabilmente io il coordinatore provinciale mentre mi pare che il responsabile sul territorio sia un altro”, risponde con chiarezza alla domanda diretta. E poi spiega: “guardo con simpatia a tutto quello che può condurre alla costruzione di un centrodestra forte, per rilanciarne l’azione. In fondo questa è la mia area di appartenenza da sempre e non mi sento un riciclato. Se i partiti cambiano nome (da Forza Italia a Pdl, ndr) io che ci posso fare?”.
Per molti, l’attenzione di Visentin verso i nuovi fermenti politici del centrodestra potrebbe anche essere propedeutico al suo ritorno alla politica attiva. “Devono essere gli elettori a scegliere. Io non cerco necessariamente un ruolo istituzionale”, confida l’ex primo cittadino di Siracusa. “Non dico si ma neanche no all’eventualità di candidarmi in futuro. Certo, le candidature non si scelgono così, servono numeri e investiture”.
Ma per il momento Roberto Visentin non vede niente di veramente “nuovo” nella scena politica italiana. “Il rottamatore cosa ha rottamato?”, si chiede in maniera retorica.
Evita di parlare di Siracusa, tema scivoloso con rischio polemica sempre dietro l’angolo. Ma un paio di cose vuole dirle. La prima: “il modello di sviluppo legato al polo industriale è finito. Ora si dice che il futuro è il turismo. Vero, è una grande ricchezza. Però sono perplesso vista la mancanza di infrastrutture e per i costi elevati per la gente che viene in Sicilia. Il sistema accoglienza regionale non brilla. E finisce per penalizzare realtà come Siracusa, Noto, Palazzolo e tante altre: delle autentiche perle”. Visentin, poi, dice la sua anche sulla vicenda Elemata, il resort di lusso che doveva essere costruito alla Pillirina. “Non è questione di essere ambientalisti o cementificatori. Il punto è uno: questa vicenda non ha senso. E questo capita perchè il problema di fondo è il rispetto delle regole. Le norme non sono un elastico da tirare a piacimento in base al pensiero del momento. Vanno rispettate e basta. Se uno compra un terreno che è edificabile e poi tutto cambia subito dopo la presentazione del progetto, qualcosa di strano c’è”.