Siracusa. Limone Igp, numeri in crescita: "aumenta anche qualità"
Ultime settimane per aderire al Consorzio di tutela del Limone di Siracusa IGP, il cui termine per i produttori agricoli è fissato al 30 settembre. Giusto in tempo per l’inizio della nuova campagna, le cui sorti sembravano minacciate dalle grandinate della scorsa primavera; in più punti dell’areale è scattato l’allarme malsecco, ma pare che la produzione attesa non subirà variazioni al ribasso significative.
“La produzione di verdello di quest’estate è stata limitata, è possibile trovarne ancora un po’ proprio sui
mercati in questi giorni – dichiara Michele Salvatore Lonzi, presidente del Consorzio – mentre per quanto riguarda il primofiore si potrebbe stimare un calo su base annua di circa il 20%, ma è una stima aleatoria perché le grandinate della scorsa stagione non hanno colpito tutto l’areale di produzione ma solo alcuni punti, e con diversa intensità, quindi si dovrà attendere l’inizio della campagna per verificare se potranno esserci delle compensazioni fra le varie zone che compongono i nostri 6.000 ettari di superficie coltivati a limone”.
Il Consorzio, che lo scorso 13 luglio ha tagliato il traguardo dei 18 anni di attività, ha aggregato quasi 7.000 tonnellate il prodotto fresco certificato nel 2017, mentre i dati per l’anno corrente, aggiornati a maggio 2018, contano già 5.900 tonnellate. Numeri in crescita costante dal 2011, e impennati in particolar modo negli ultimi due anni per via del sensibile aumento della domanda di prodotto certificato da parte della grande distribuzione italiana.
Secondo Gianluca Agati, direttore del Consorzio, “il margine di crescita è ancora immenso: certifichiamo ancora circa il 7% di tutti i limoni prodotti nell’areale, parliamo di una superficie che esprime oltre un terzo di tutta la produzione italiana. Sulle principali piazze europee il claim vincente è ancora “biologico”, non “IGP”, ma è proprio nell’IGP che risiede il grande valore aggiunto del limone di Siracusa: il nostro limone col bollino è sempre interamente commestibile, buccia compresa, a prescindere dal metodo di coltivazione, biologico, integrato o convenzionale. Il Consorzio ritiene dunque utile intraprendere ora delle azioni promozionali di dimensione internazionale dirette al consumatore europeo ed extraeuropeo”.
Stupefacente la performance di Limone di Siracusa IGP destinato alla trasformazione, che nella campagna in corso ha registrato un aumento di oltre il 100% di domanda su base annua, con oltre trenta aziende autorizzate all’utilizzo della denominazione protetta. “Sono numeri importanti incoraggianti – aggiunge Lonzi – che ci hanno indotto a
riconsiderare il peso di questo categoria tanto a lungo impropriamente definita “scarto”, quando possiede invece le medesime qualità di quei frutti che conquistano un posto in prima fila al reparto ortofrutticoli della grande distribuzione solo perché privi di difetti estetici. Il Comitato scientifico del Consorzio, presieduto dal professor Vincenzo Vacante, si riunirà venerdì 7 settembre prossimo proprio al fine di elaborare e proporre al Consorzio un insieme di soluzioni finalizzate a intercettare gli orientamenti in atto da parte dei mercati e di
incardinarle all’interno di regole chiare così da tutelare tutta la filiera, da chi produce, a chi trasforma, a chi consuma”.