Siracusa. Mai più pubblico in piedi al consiglio comunale.Sullo: "Divieto necessario per l'ordine e la sicurezza"

 Siracusa. Mai più pubblico in piedi al consiglio comunale.Sullo: "Divieto necessario per l'ordine e la sicurezza"

Una decisione radicale quella annunciata dal presidente del consiglio comunale di Siracusa. Dalla prossima seduta, il numero di cittadini che potranno assistere alle discussioni dell’assise cittadina sarà limitato al numero di posti a sedere disponibili. Divieto assoluto, invece, per il pubblico in piedi. La bagarre in aula di ieri sera, durante la discussione sulla proroga della scadenza dell’ultima rata Tares, rappresenta una pagina nera per Leone Sullo, che esprime tutto il suo rammarico per quanto accaduto. “L’assise cittadina- commenta- ha esitato un importante ordine del giorno che aiuta le famiglie in un momento di difficoltà economica, ma la decisione, che va a merito di tutti, è stata messa a rischio da comportamenti poco consoni all’istituzione che rappresentiamo. Così facendo- prosegue Sullo – si consegna alla città l’immagine di un consiglio comunale più impegnato a litigare che a risolvere i problemi”. Al monito rivolto ai consiglieri protagonisti dell’animato confronto, Sullo fa seguire delle scuse rivolte ai cittadini.  “Mi scuso- dice il presidente del consiglio comunale –  con tutti i siracusani per quanto hanno visto ieri sera e invito tutti ad un maggiore senso di responsabilità e a mantenere calmi gli animi, affinché in futuro non si assista più a scene del genere. Il consiglio – ricorda ancora Sullo – rappresenta la città e deve essere un luogo di confronto serio e sereno”. Detta, poi, delle linee comportamentali a cui i consiglieri sarebbero chiamati ad attenersi. “Le normali divergenze di vedute- esorta Sullo- siano composte nelle commissioni, non in aula. Dobbiamo assumere delle decisioni ponderate, che non possono essere adottate sotto la pressione delle proteste”. Ecco perché Sullo chiude le porte dell’aula Vittorini al pubblico in piedi. Un divieto tassativo, “anche perché – conclude Sullo- ci sono motivi di ordine pubblico e di sicurezza legate all’agibilità”. 
 

 

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