Siracusa. Mistero nei fondali di Santa Panagia: sono i resti di un abitato di migliaia di anni fa?
Chi ha lasciato quelle tracce che ora si trovano poco oltre una decina di metri sotto il livello del mare? Era un abitato di migliaia di anni fa? Perchè gli studiosi non si sono mai occupati del caso? Sono solo alcuni degli interrogativi che nascono davanti ad alcune immagini scattate da sub professionisti nei fondali di Santa Panagia.
Nelle foto si vedono quelle che sembrano delle mura, un tracciato discretamente esteso e ramificato. Chi si è immerso, parla di oltre 50 metri di mura ed elementi simili a scale. Una sorta di villaggio rupestre, quanto meno le sue ultime tracce, spinte sul fondale da migliaia di anni di bradisismo. Ma questa è solo una ipotesi. Non esistono infatti studi ufficiali effettuati negli anni passati.
Ma che la zona fosse abitata sin dall’antichità è però testimoniato anche dalla presenza poco distante, sulla costa, dei resti dell’insediamento di Thapsos, risalente a circa 3.500 anni fa. Se confermata, questa scoperta permetterebbe di datare ulteriormente indietro nel tempo la presenza di esseri umani a Siracusa.
Secondo altri esperti, però, potrebbe trattarsi semplicemente dello “scherzo” dell’azione del mare sulle rocce del fondale. Ma sposare in toto questa ipotesi, guardando le foto e i video scattati dai sub professionisti, viene francamente difficile. L’impressione è, infatti, quella di scorgere blocchi in pietra stagliati e allineati proprio per dare vita a mura che seguono un preciso ordine.
Una indagine archeologica ufficiale potrebbe risolvere definitivamente il caso e capire se può scriversi una nuova pagina nella preistoria siracusana. A questo punto è lecito attendere un maggiore interessamento di Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa e Soprintendenza del Mare di Palermo.