Siracusa. Mitragliatori e forse anche granate, il relitto di Ognina "svela" i suoi segreti

 Siracusa. Mitragliatori e forse anche granate, il relitto di Ognina "svela" i suoi segreti

Continua a regalare sorprese il relitto rinvenuto inabbissato nelle acque di Ognina, ad una settantina di metri di profondità. Una nuova immersione guidata da Fabio Portella e Nicola Giusti, i diver autori della scoperta, e una più approfondita ispezione anche all’interno della fusoliera del Douglas C-47 Dakota ha fatto emergere nuovi dettagli sul suo carico e su quella che probabilmente doveva essere la sua missione.
Il velivolo bimotore della seconda guerra mondiale, di fabbricazione americana ma in uso agli inglesi, era adibito al trasporto di paracadutisti e al traino degli alianti Wako. Centinaia di queste unità, spiegano gli storici, furono utilizzate nell’operazione Ladbroke che precedette lo sbarco degli alleati in Sicilia, il 10 luglio 1943.
Sul relitto di Ognina è stato rinvenuto un paracadute parzialmente aperto e impigliato alle lamiere e diverse pistole mitragliatrici Sten Mk II. Trasportava probalmente armi e altri “pezzi” di sostegno all’attività di sabotaggio che avrebbe dovuto favorire lo sbarco e l’operazione Husky.
Sarà la Soprintendenza del Mare, prontamente avvisata della scoperta, a “bonificare” il sito eliminando e sterilizzando il potenziale materiale esplosivo come granate e gli stessi mitragliatori rinvenuti dai sub.

 

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