Siracusa. Navette elettriche verso la pensione, il Comune pensa alla privatizzazione
Il Comune di Siracusa potrebbe dire addio alle navette elettriche. Troppo caro per Palazzo Vermexio il costo del servizio, con incassi da biglietto che non arrivano a coprire neanche i costi della manutenzione. Secondo alcuni conteggi effettuati, ogni anno il Comune “spende” per le riparazioni delle navette una somma pari a quella necessaria per l’acquisto di un nuovo bus.
Negli anni, poi, il servizio ha perso mordente ed appeal: diminuite le navette su strada (da 5 a 3), diminuita la frequenza delle corse ed i chilometri coperti da quello che, tecnicamente, è definito servizio turistico per evitare sovrapposizioni e contrasti con il trasporto pubblico locale.
E allora negli uffici si comincia a prendere in considerazione la possibilità di esternare il servizio, affidarlo insomma ai privati. Dalle navette elettriche si passerebbe ai minibus a metano, come quelli rossi già in circolazione per il giro turistico della città.
Il gestore privato sgraverebbe il Comune da ogni spesa o costo per un servizio che, in proprio, Palazzo Vermexio ritiene di non potere gestire più. Nei giorni scorsi sono state “intervistate” al riguardo diverse aziende siciliane che già operano nel settore. Insomma, il Comune di Siracusa sonda il mercato e le possibilità.
Le navette elettriche superstiti rimarrebbero ancora in strada, come rinforzo della nuova flotta a metano (almeno 5 minibus) che metterebbe in campo il gestore privato. Almeno fino a loro naturale e definitiva usura. Secondo alcuni tecnici, i mezzi elettrici sono troppo “delicati” per le strade siracusane e fonte di costi più che di vantaggi. Gli attuali autisti, sotto contratto con il Comune attraverso la Util Service, verrebbero destinati ad altro.
Il costo del biglietto rimarrebbe invariato: 1 euro. Con la sola differenza che il privato, molto più attento ai numeri, presterebbe attenzione maniacale al comportamento dell’utenza: chi non paga, non sale sul bus.