Siracusa. Niente resort ad Ognina, la società: “Scelta assurda ma non andremo avanti”

 Siracusa. Niente resort ad Ognina, la società: “Scelta assurda ma non andremo avanti”

“La città di Siracusa rinuncia ad un importante investimento, a 140 milioni di euro, a mille posti di lavori in fase di cantiere e a 400 successivamente. Rinuncia alla destagionalizzazione e ad un turismo di alto livello, preferendo quello di basso livello come succede in Ortigia”.

Duro il commento  di Gaetano Bordone,  procuratore della Sun Llc, la società con sede a Miami che avrebbe voluto costruire un resort nella zona di Pane e Biscotti, tra Ognina e Fontane Bianche e il cui progetto è stato bocciato ieri dalla conferenza dei servizi convocata nella sala Archimede del Palazzo Municipale di Piazza Minerva.

Un “no”, quello della Soprintendenza ai Beni Culturali e del Comune, espresso per incompatibilità rispetto a quanto prevede il Piano Paesaggistico. Questo punto non vede affatto d’accordo la società, convinta che  l’aspetto tecnico non sia stato tenuto nella giusta considerazione in fase di esame del progetto.

“Volevamo realizzare un’iniziativa utile per la città- torna a dire Bordone- per il turismo, per la Sicilia, senza dover utilizzare nemmeno un euro italiano. Purtroppo- chiara l’accusa- la convinzione di questi signori è stata preponderante. A quanto pare in Italia, gli abusivi hanno titolo, chi vuol fare le cose legalmente, evidentemente no. Il piano paesaggistico sarebbe stato pienamente rispettato”.

Il capitolo, tuttavia, con la bocciatura al progetto sembra definitivamente chiuso. La società non sembra intenzionata a far valere le proprie ragioni in altre sedi e secondo altri percorsi.

“La democrazia- chiarisce Bordone- prevede che un consesso superiore decide se un progetto ha la correttezza tecnica e amministrativa. Soltanto la seconda, in questo caso, è stata presa in considerazione. Ad ogni modo, non si può andare avanti. Non possiamo fare altro – c’è amarezza nelle parole del procuratorie della Sun Llc – che prendere atto dell’esito negativo e del fatto che qui si è bravissimi a fare scappare gli investitori stranieri”.

Se realizzata, l’opera dovrebbe sarebbe costruita su di un’area di poco meno di 150 ettari. Il progetto prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di 17 lotti o unità destinati ad accoglienza turistico-alberghiera e alberghiera-privata. E poi grandi spazi destinati a servizi: campo da golf, eliporto, spa, area convegnistica aperta al pubblico.

 

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