Siracusa. “No Green Pass”, le Partite Iva contro il lasciapassare vaccinale

“Il Green Pass non può essere un obbligo, perchè limita il diritto al lavoro”.

Una posizione netta quella dell’associazione delle Partite Iva, espressa attraverso le parole di Barbara Cannata.

“La nostra associazione- ricorda l’imprenditrice- da un anno e mezzo si occupa di tutela dei diritti civili, a partire dal lavoro, senza mai perdere di vista la questione sanitaria legata alla pandemia. Rivendichiamo, però, il diritto di scegliere. Per questo, in questa battaglia, ci siamo uniti ai sanitari e a chi, nel mondo della scuola, vuole rendere chiaro questo aspetto, che condividiamo in pieno e per cui siamo scesi in campo”.

Barbara Cannata si toglie, poi, un sassolino dalla scarpa. “In tutti questi mesi- ricorda- siamo stati descritti come degli invasati, degli estremisti, degli ignoranti- E’ stata dipinta di noi un’immagine che non ha nulla a che fare con ciò che siamo e per cui lottiamo”.

A Siracusa, come in altre città, è partita, intanto, nei giorni scorsi, una petizione per dire “no” al Green Pass.

L’associazione delle Partite Iva contesta anche l’orientamento del Viminale per “non vietare i raduni, imponendo tuttavia pesanti sanzioni in caso di violazioni. Pare che le  manifestazioni dovranno essere “statiche”- si legga in una nota dell’associazione- per  dimostrare che non c’è alcuna dittatura sanitaria, ma nemmeno la libertà di muoversi senza precauzioni. Sono proprio certe precauzioni, che hanno messo in ginocchio il comparto delle partite IVA, che abbiamo già visto in altre situazioni non essere rispettate da chiunque, si-vax, no-vax, pro-vax , in pratica tutte le categorie e non solo quelle categorie che oggi scendono in piazza a reclamare dei precisi diritti”.

Strascichi delle manifestazioni dei giorni scorsi.

“Nel caso in cui per legge il Green Pass dovesse diventare operativo-preannuncia- ci organizzeremo con un’economica circolare alternativa e continueremo ad opporci”.