Siracusa. Non solo grate e caditoie, occlusioni anche nei canali sotterranei
Gli allagamenti, le strade trasformate in fiumi, i muri crollati, l’asfalto grattato. Sul banco degli imputati, ancora una volta, il sistema di raccolta delle acque piovane. Nei decenni non ha seguito la crescita della città e oggi il nodo viene al pettine. Con gli occhi di tutti puntati su caditoie, grate e tombini. Sono state pulite? La risposta ufficiale è si, la Siram si è occupata di questo aspetto.
Rimane qualche perplessità sul fatto che la pulizia abbia interessato tutte le zone della città e per tempo. Ma un dato va messo in evidenza: alla Borgata, dove le caditoie sono state effettivamente ripulite, gli allagamenti sono stati contenuti e limitati alle “solite” criticità. Alle spalle di Scala Greca, via Lentini e via Franca Maria Gianni non si sono trasformate nuovamente in un pantano perchè un residente si è occupato sabato mattina della pulizia delle grate e delle caditoie da cui ha tirato fuori centimetri di materiale (spesso di risultati di lavori stradali, ndr) che occludevano il passaggio delle acque. Alla Marina, invece, bottiglie e bicchieri di plastica hanno “otturato” i piccoli canali di scolo che andrebbero probabilmente protetti con delle grate per evitare il ripetersi del problema.
Ma anche i canali sotterranei meritano attenzione. Sotto viale Teocrito c’è la diramazione del canale di raccolta acque bianche San Giorgio. La griglia di raccolta sotterranea era ostruita dal materiale trasportato dalla superficie. E’ stata ripulita dall’ex assessore ai lavori pubblici, oggi consigliere comunale, Alfredo Foti. Ma la foto testimonia chiaramente come occorrerebbe ispezionare e sgomberare anche i canali che scorrono sotto le strade siracusane.