Siracusa. Omicidio dell'Ottava di Santa Lucia. Quando Miconi e Nonnari erano amici
Guardi in foto due ragazzi. Una di quelle foto che riempiono i social network. Sembrano amici. Magari in quel momento lo sono. Escono insieme. Ridono insieme. Fanno cose normali, tipo bere una birra. Alle volte anche litigare, come capita a vent’anni. Guardi in foto due ragazzi e poi pensi che da lì a poco uno finirà per uccidere l’altro. Un colpo al cuore, con un coltellaccio recuperato in fretta a casa. Una lama lunga e micidiale.
C’è stato un tempo in cui Salvo Miconi (a sinistra) e Nicky Nonnari (a destra) non si odiavano. Poi, “a settembre”, raccontano le testimonianze, il corto circuito. La lite che porta alla rottura. Totale e definitiva. Gli investigatori parlano di “futili motivi”, così sciocchi da poter essere sanati forse senza neanche troppo sforzo. Però nessuno si sarebbe curato di riavvicinare le posizioni dei due, magari con una parola giusta al momento giusto. Non i parenti, nè gli altri amici. Gli investigatori spiegano anzi che la “rivalità” era quasi fomentata. Erano ormai due gruppi contrapposti. Occhiatacce, parole pesanti, forse anche qualche minaccia. Tutto per mostrare una superiorità “morale” – supposta – di uno sull’altro. Ora Salvo, ora Nicky.
Guardi in foto due ragazzi. E pensi che i funerali di uno saranno celebrati domani, mentre l’altro – l’ex amico, l’omicida presunto – dovrà passare probabilmente tre decadi dietro le sbarre.