Siracusa. Operazione "Port Utility", torna in libertà l'ingegnere siracusano accusato di corruzione
Il Tribunale del Riesame di Catania ha accolto l’istanza degli avvocati difensori dell’ingegnere siracusano Gaetano Miceli. Il 57enne era rimasto coinvolto, a febbraio, nell’operazione “Port Utility” con l’accusa di concorso in corruzione. Era stato posto ai domiciliari per un appalto espletato dall’autorità portuale di Augusta, adesso è stato rimesso in libertà dopo che la Cassazione aveva “bocciato” la precedente ordinanza di scarcerazione, su ricorso della Procura.
L’operazioni Port Utility ha preso le mosse nel 2015 con le indagini della Guardia di Finanza. All’ingegnere siracusano era contestata in particolare la presunta scelta di un commissario di gara per i servizi di ingegneria per la redazione della valutazione ambientale strategica (VAS) a corredo del piano regolatore, dietro una altrettanto presunta corruzione: una consulenza da 330.000 euro in un altro appalto.