Siracusa. Parla l’agente aggredito: “Il dolore più forte è stato sentire chi incitava gli aggressori”
“Oltraggiato, minacciato, spintonato, poi, una volta a terra, preso a calci ma- cosa più dolorosa- sentire le voci intorno di chi incitava ulteriormente chi mi stava aggredendo”. Luca Cerro è l’agente della Municipale aggredito ieri, mentre con la collega di pattuglia, si trovava in corso Umberto per il controllo della sosta.
Oggi si ritrova con una costola rotta, una prognosi di 20 giorni, mentre la collega, spintonata, se la caverà in 7 giorni.
“Sono stato vittima di una ignobile proditoria aggressione da parte di due soggetti inqualificabili: oltraggiato, minacciato, spintonato, sono caduto a terra e preso a calci. La mia collega di pattuglia, intervenendo coraggiosamente, è stata offesa e spinta a terra- le parole che Cerro utilizza per raccontare quanto accaduto- Al Pronto Soccorso mi hanno diagnosticato la frattura di una costola.
Sono dolorante e riesco a fatica a respirare e a parlare, ma ciò che più mi ha fatto male è stato sentire le urla di incitamento della folla ai due aggressori, e le ingiurie all’indirizzo della Polizia Municipale e dell’Amministrazione, sintomo di una insofferenza verso la legalità sempre più diffusa”.
Numerose la manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’agente Cerro, l’invito a riflettere su quello che ci sta succedendo.
Levata di scudi da parte delle associazioni, di chi, con lui, , condivide percorsi e iniziative per i diritti e per la legalità. Solidarietà è arrivata anche dal sindaco, Francesco Italia, dalla giunta e da tanti cittadini, anche attraverso Facebook.
Cerro, tuttavia, non perde l’ottimismo e la speranza, “certo-conclude- che una Siracusa diversa si può e si debba costruire”.