Siracusa. Pietro Grasso al Teatro Greco: “Non smettiamo di camminare insieme”

 Siracusa. Pietro Grasso al Teatro Greco: “Non smettiamo di camminare insieme”

Non è stata solo una performance, certamente emozionante, ma un momento intenso, di riflessione, un’iniezione di voglia di farcela, tutti insieme, per la Sicilia, per i giovani, per quel futuro che magistrati coraggiosi, uomini incorruttibili hanno sognato e per cui, come nel caso di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, hanno dato la vita.

Ieri mattina, il “Processo a Pietro Grasso”, al Teatro Greco di Siracusa è stato questo e molto altro. Dalle 9:00 alle 10:30, in uno scenario di assoluta bellezza e grande suggestione, il senatore Grasso, già Procuratore Antimafia, ex presidente del Senato, ha recitato insieme agli studenti del Liceo Polivalente Quintiliano, che fortemente hanno voluto quest’incontro con lui. Un evento evento nato dal desiderio di alcuni studenti che, dopo avere letto sue pubblicazioni, conosciuto alcuni aspetti della sua vita e del suo impegno per la legalità, hanno voluto creare qualcosa insieme a lui.

“C’erano oltre 2000 ragazzi al Teatro Greco di Siracusa -racconta Grasso- È tutto nato da una studentessa che mi ha scritto su Instagram: le ho risposto e in breve lei e i suoi compagni hanno coinvolto il resto della scuola, dalla preside ai docenti, poi le altre scuole della città. Hanno ideato una performance incredibile- prosegue l’ex presidente del Senato-  per la quale mi sono volentieri messo a loro disposizione, secondo le loro regole: mi hanno chiesto di testimoniare sulla storia della lotta alla mafia, “fatto un processo” e preteso risposte sul passato, il presente e soprattutto il futuro. Alla fine, insieme, abbiamo rinnovato l’impegno per la legalità”.

Una promessa vera, a se stessi, in un’agorà d’eccezione. “Liberi tutti”, il grido finale e bastavano i brividi per comprendere che la strada giusta è proprio quella tracciata attraverso le parole che Grasso ha pronunciato.

Un viaggio attraverso la sua vita, le domande dei coro composto dagli studenti del Quintiliano, il racconto delle tappe salienti del suo percorso, di uomo, di magistrato, l’amicizia con Falcone e Borsellino, il Maxiprocesso, nell’ambito del quale Grasso fu giudice a latere. E ancora, le dichiarazioni dei pentiti, il rapimento ideato e mai per fortuna portato a termine del figlio. C’era la storia della Sicilia e dell’Italia nelle parole di Grasso ma c’era soprattutto la sua vita.

“Un momento bellissimo- prosegue Grasso- creato dal Liceo Quintiliano, dalla sua preside, Simonetta Arnone, dai docenti, dai ragazzi e dalle ragazze, guidati da Giulia Valentini. Il Teatro Greco è un luogo magico, al quale sono profondamente legato. Siamo in tanti, tantissimi a volere un Paese libero dalle mafie- conclude Grasso- Non smettiamo di camminare insieme”.

La dirigente scolastica Arnone racconta di “un lavoro di mesi, che ha portato in scena Pietro Grasso e il suo alter-ego bambino mentre al cospetto di un coro di 30 studenti che diventa giuria e poi di nuovo in coro, gioca a nascondino davanti ad una platea di 2500 studenti siracusani, dentro un processo trasformativo e formativo, dove protagonista è la fiamma di un accendino, l’accendino di Falcone, simbolo insieme di dolore e di speranza per un futuro migliore, in un passaggio di testimone alle nuove generazioni che gridano il loro bisogno di gettare via illegalità, sudditanza e paura. Bravissimo Pietro Grasso-aggiunge la preside del Quintiliano-  che sotto un sole di maggio impietoso più del solito, non si risparmia: per più di un’ora si commuove, racconta di sé e del suo operato, dei morti di mafia, dei suoi amici perduti, Falcone e Borsellino, della stagione dei veleni. Risponde alle domande dei ragazzi, ascolta il loro canto, crede nelle loro parole. Con loro marcia, con loro sceglie di cambiare il passo della storia, dieci, cento mille passi verso un futuro migliore, con loro guarda la fiamma dell’accendino di Falcone alzarsi verso il cielo terso e diventare la fiamma dei loro cuori, con loro e per loro ascolta le parole di Falcone e Borsellino, in un crescendo di pathos in grado di trasformare la magia del teatro in vigore civile, la retorica della politica nelle forza della giustizia, il dolore della perdita in speranza nel domani”.

Liberi tutti, gridano i ragazzi, bravissimi nel canto e nella recitazione, insieme al Presidente, aprendo gli ombrelli colorati come a comporre l’arcobaleno, senza più usarli per nascondersi, ma per sperare. E se c’è un luogo dove sperare un futuro migliore e coltivare la passione civile, quello è la scuola.
FMITALIA e SiracusaOggi.it sono stati media partner dell’evento.

 

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