Siracusa. Presentato il regolamento del decoro urbano, il precedente risale al 1870
“Un piccolo codice in difesa della bellezza urbana”. Così l’assessore Paolo Giansiracusa ha presentato, questa mattina, la bozza definitiva del regolamento per il decoro urbano di Siracusa, elaborato lo scorso dicembre e sottoposto, in questi mesi, ad alcune modifiche proposte da associazioni e singoli cittadini. “La partecipazione- ha detto l’assessore al Decoro Urbano- è il primo stadio della convivenza civile. Per questo confidiamo nella collaborazione e nel sostegno che i siracusani vorranno dare nell’attuazione del progetto”. Spetterà al consiglio comunale l’approvazione definitiva del regolamento, 24 articoli per rendere più gradevole il capoluogo, anche dal punto di vista estetico. Tra i comportamenti “contrari al decoro urbano”, il regolamento cita “l’uso non conforme alla natura e destinazione di monumenti, arredi e delle aree pubbliche”, l’occupazione degli spazi pubblici o di uso pubblico da parte di soggetti privati, come prevedono già altre norme in vigore. Si interviene, però, anche su altri versanti. Niente apparecchi fissi per la distribuzione di beni di consumo, ad eccezione dei distributori di farmaci o sigarette, sulle facciate degli edifici vincolati o di valore storico, architettonico e “testimoniale”, senza le dovute autorizzazioni da parte della Soprintendenza; niente edicole, chioschi e pensiline se non inseriti adeguatamente nel contesto architettonico o, comunque, urbano. Precisi criteri anche per la distribuzione di fioriere e vasi ornamentali. “Stop” agli impianti di condizionamento sui prospetti di alcuni edifici, soprattutto in Ortigia, nella zona Umbertina e alla Borgata e “stop” anche alle antenne paraboliche sui balconi. L’amministrazione comunale non sarà particolarmente rigida nei confronti dei cittadini, almeno nella prima fase di applicazione del nuovo regolamento, ferma restando la richiesta di massima collaborazione e, ovviamente, il rispetto della legge e degli altri regolamenti già in vigore.