Processo Formosa, cade l’aggravante della velocità. Ad ottobre udienza sui rilievi
In attesa della riassegnazione del fascicolo ad altro giudice e della convocazione di una nuova udienza del processo per la morte di Renzo Formosa, fa discutere l’opinione pubblica la decisione di far venire meno l’aggravante dell’alta velocità.
Quello che non tutti hanno compreso è perchè l’avere causato un incidente gravissimo procedendo ad una velocità comunque superiore al limite non valga come “aggravante”. Va subito detto che il giudice monocratico non ha fatto altro che applicare alla lettera quanto prevede l’articolo 589 bis del Codice Penale, introdotto con la giovane legge sull’omicidio stradale.
Evitando i tecnicismi, quella circostanza aggravante può essere contestata “al conducente di un veicolo a motore che, procedendo in un centro urbano ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque non inferiore a 70 km/h (…) cagioni per colpa la morte di una persona”. Se – nel testo – al posto della congiunzione “e” vi fosse stata una disgiuntiva “o” le cose sarebbero forse cambiate.
Con l’attuale norma, considerato come in via Bartolomeo Cannizzo – dove è avvenuto l’incidente che è poi costato la vita a Renzo Formosa – il limite di velocità è fissato in 50km/h, l’auto che ha investito Renzo avrebbe dovuto procedere ad almeno 100km/h (il doppio di quello consentito) per far scattare l’aggravante che – in punta di diritto – il giudice ha deciso di non contestare.
Superare il limite di velocità anche di soli 5km/h vale una bella multa amministrativa. A livello penale, invece, il comportamento non appare sanzionabile se la velocità non è almeno doppia del limite consentito e comunque non inferiore ai 70km/h. Può sembrare un paradosso. Questo precedente siracusano pare destinato a fare giurisprudenza. Almeno fin tanto che il legislatore non riterrà di dover intervenire per meglio regolare il punto.
Intanto, a metà ottobre udienza del procedimento parallelo relativo a quelle che la famiglia Formosa ritiene “omissioni” nelle fasi dei rilievi dell’incidente. In particolare, dal primo momento sono stati lamentati il mancato ritiro della patente sul posto ed il mancato ricorso ai controlli di routine in caso di incidenti con feriti. La Procura ha avanzato richiesta di archiviazione nei confronti degli agenti della Municipale intervenuti, la difesa della famiglia Formosa si è opposta. Il 15 ottobre appuntamento in aula per il nuovo round.