Siracusa. Progetto Habitat, ripensare il bisogno: martedì la presentazione
Dove abito, con chi entro in relazione, qual è il mio ruolo nella comunità. Sono le tre dimensioni attraverso cui si snoda il progetto d’innovazione sociale Habitat – Innovazione e impatto sociale nelle politiche abitative, finanziato dal Fondo d’innovazione sociale della Presidenza dei Consiglio dei Ministri e realizzato dal Comune di Siracusa in partenariato con Consorzio Sol.Co. Rete d’Imprese Sociali Siciliane, Associazione Isnet, Cooperativa Sociale Progetto A e con il sostegno di Banca Etica.
Il progetto, strutturato in diverse fasi, inizia con uno “Studio di fattibilità e pianificazione esecutiva” che punta a individuare i bisogni e le forze abitative sul territorio di Siracusa tracciando un’idea di contesto, i problemi emersi e l’organizzazione delle fasi successive.
Tutto questo sarà presentato in un incontro pubblico con la città che si terrà martedì 14 settembre a Siracusa, alle 10.30, nella salone “Paolo Borsellino” di Palazzo Vermexio.
Interverranno: il sindaco di Siracusa, Francesco Italia; Sergio Mondello, presidente Consorzio Sol.Co; Marco Cannarella, direttore IACP Siracusa; Sonia Benvenuto, Consorzio Sol.Co; Alberto Cesari, Area ricerca Associazione Isnet; Davide Capodici, Consorzio Sol.Co; Simone Ricupero, Progetto A, Claudia Ciccia, collaboratrice Area Sud Banca Etica; Sveva Batani, Ministero per la pubblica amministrazione – Dipartimento della funzione pubblica.
“Viviamo una fase stimolante – afferma il sindaco Italia – in cui (anche grazie al Pnrr) gli enti locali si trovano a disporre di una serie di strumenti innovativi che possono davvero migliorare la qualità della vita delle persone. Il progetto Habitat è uno di questi e rappresenta, per la nostra Amministrazione, una nuova occasione nel solco di altre iniziative già avviate. Siracusa, in pochi anni, vedrà concretizzarsi due progetti di social housing e, di recente, ha ottenuto il finanziamento di due progetti nell’ambito del programma nazionale Qualità dell’Abitare destinati a ridisegnare, riqualificandole, due aree che per decenni sono stati considerate quartieri-dormitorio. È il modello di città che ci piace, attenta alle relazioni sociali e alle persone, affinché si cancelli il tradizionale concetto di periferia e ognuno si senta pienamente cittadino e parte della comunità in cui vive”.
Questo sistema innovativo di politiche abitative ha come obiettivo quello di ridisegnare un nuovo modo di fare e interpretare le politiche di welfare, mettendo al centro la sinergia tra pubblico e privato per dare vita a un modello che risponda in maniera nuova al bisogno di “abitare” puntando all’inclusione della persona nella comunità. L’attività di co-housing, dunque, interviene sul bisogno emergente di una fascia grigia di popolazione a rischio di esclusione sociale, ripensando le politiche non come risposta ai bisogni delle persone, in ottica assistenzialista, ma come approccio innovativo che mette in connessione il territorio creando coesione e sviluppo delle comunità.