Siracusa. Provvedimenti disciplinari per il dirigente ed il funzionario che hanno "copiato". Garozzo: "Gesto grave, ma non si strumentalizzi"
“Il “copia e incolla” del piano generale dello Sviluppo è grave e i responsabili ne pagheranno le conseguenze”. Il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo chiarisce così le sue intenzioni nei confronti del dirigente e del funzionario che si sono resi protagonista dell’episodio che ieri, in consiglio comunale, ha scatenato aspre polemiche, proseguite oggi con un susseguirsi di commenti, anche piuttosto duri, nei confronti dell’amministrazione comunale da parte di esponenti dell’opposizione. “Anche su questo caso- garantisce il sindaco- misureremo la nostra discontinuità rispetto al passato”. Provvedimenti disciplinari e sanzioni economiche nei confronti dei due dipendenti. “Non faremo sconti- prosegue il primo cittadino- perché serva da monito a chi pensa di affrontare con superficialità gli adempimenti richiesti dalla pubblica amministrazione”. Ma Garozzo non accetta di essere bersaglio di “strumentalizzazioni. Non accettiamo lezioni – entra nel merito il sindaco – da parte di chi in passato ha portato in consiglio comunale i bilanci di previsione privi del piano generale di sviluppo, atto previsto sin dal 2006 e la cui assenza è stata motivo di censura da parte della Corte dei conti e dei Revisori”. Garozzo spiega quanto è accaduto. “Il Piano è stato approntato dagli uffici e la giunta ne ha preso visione – continua il primo cittadino- Si tratta di un piano recante indirizzi di carattere generale e perfettamente compatibili con le linee programmatiche della nostra amministrazione. Nulla poteva far ritenere che fosse stato copiato da Cremona o da qualsiasi altra città d’Italia”. Garozzo torna, infine, a commentare il comportamento degli esponenti di minoranza che hanno puntato l’indice contro lui e la sua giunta. “E’ un atteggiamento che stigmatizzo- conclude – perchè anche in questa occasione si tenta di stigmatizzare uno spiacevole episodio non ascrivibile a responsabilità di sindaco e giunta, ma da addebitare a chi è venuto meno, colpevolmente, ai propri doveri d’ufficio”