Siracusa. Recuperati dai fondali marini due fusti metallici, analisi e indagini della Procura
Operazione di controllo dei fondali della rada di Santa Panagia, nei pressi di Magnisi, all’interno del cosiddetto sito Sin di Priolo. Un articolato intervento coordinato dalla Procura di Siracusa che ha visto intervenire anche Arpa, Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco con i loro tecnici ed i reparti specializzati.
L’intervento di verifica è consistito nel prelievo e nella caratterizzazione di alcuni fusti metallici geolocalizzati sul fondale, dove si trovavano presumibilmente da diversi decenni. Personale e mezzi tecnici di una società specializzata di Augusta hanno reso possibile il complesso recupero, finanziato dalla Direzione Generale per il Risanamento Ambientale del Ministero dell’Ambiente (Reparto Ambientale Marino).
Nei mesi scorsi, effettuate anche verifiche subacquee dal III Nucleo della Guardia Costiera di Messina. Il procuratore Fabio Scavone ed il sostituto Tommaso Pagano hanno seguito da vicino le varie fasi d’indagine e prelievo.
Tra le verifiche preliminari, quella circa l’eventuale presenza o propagazione di fonti radioattive provenienti dagli stessi rifiuti. Esito negativo e via libera al recupero. Con l’ausilio di uno specifico rimorchiatore sono stati tirati su dal fondo del mare 2 involucri metallici concrezionati, “esteriormente ed internamente caratterizzati dalla presenza di calcestruzzo, che da un primo esame visivo oramai risultavano essere completamente corrosi e usurati dalla lunga permanenza sul fondale, mantenendo nella loro interezza la forma cilindrica tipica del fusto metallico, molto probabilmente utilizzati come corpi morti per l’ormeggio”. Sin qui il rapporto di analisi visiva.
I tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente hanno eseguito una serie campionamenti richiesti dai magistrati siracusani: contenuto dei fusti recuperati, sedimenti del fondale sui quali erano adagiati, vegetazione superficiale e patina che avvolgeva gli involucri metallici. Attesa ora per gli esiti delle analisi di
laboratorio, propedeutiche ad ogni eventuale e successiva valutazione degli inquirenti.