Siracusa. Regione matrigna, giù le mani dalla Neapolis: "e ci dia i soldi dello sbigliettamento"
Che fine hanno fatto i fondi dello sbigliettamento che Palermo deve al Comune di Siracusa dal luglio 2014? La domanda non ha ancora una risposta. Potrà fornirla domani l’assessore regionale ai beni culturali Carlo Vermiglio, atteso in città. Di certo, glielo chiederà Francesco Italia, vicesindaco e assessore al turismo. “Attendiamo da anni circa un milione e 700 mila euro”, ricorda. “Viviamo una situazione paradossale che, per quanti sforzi compiuti in questi due anni, non riusciamo a sbloccare. L’assessorato regionale, davanti alle nostre legittime richieste, sembra non capire l’entità del danno che ha provocato e che continua a provocare all’immagine della città e dell’intera Sicilia”.
Questo anche perchè spesso i siti regionali sono chiusi, “per mancanza di custodi”, oppure coperti dalle erbacce. “Una Regione cinica decide di trascurare il proprio patrimonio e di ignorare le denunce e gli appelli lanciati da vasti settori della società e di quella fetta di operatori che scommettono sul turismo. Gli sforzi di tutti gli attori del comparto rischiano, infatti, di essere mortificati e di scontrarsi contro un muro di gomma”.
Poi ci sarebbe anche da capire perchè la Regione matrigna non vuole consentire al parco archeologico della Neapolis di avere una vita sua, come succede ad Agrigento. I maliziosi ipotizzano che rinunciare ai 3,5 milioni di euro provento dei biglietti dei turisti che accedono al parco siracusano non sia cosa facile per Palermo. CHe però non ci mette nulla per rendere l’area appetibile, anzi.
“Mentre il Comune investe nella riapertura al pubblico e nella fruizione dei propri siti- punge Italia – Palermo decide di trascurare il patrimonio di propria competenza vanificando il lavoro da noi svolto, anche grazie alla collaborazione di una Soprintendenza che opera veri e propri miracoli in condizioni di assoluta difficoltà”.