Siracusa. Rimpasto di giunta, ultimo atto: il Pd ora ha fretta di chiudere la partita incrociata
E alla fine è arrivato il momento del Pd, ultimo atto del rimpasto di giunta. Il sindaco Francesco Italia lo aveva detto lunedì, prima del giuramento di tre nuovi assessori: “per l’ultimo assessorato, aspetto il Pd. Faccia in fretta, altrimenti pronti ad aprire a chi ha mostrato volontà di dialogo costruttivo con l’amministrazione”. Un riferimento al M5s o ad una sua componente e forse anche a pezzi di Forza Italia.
Da un punto di vista di tattica politica, le parole di Italia sono state quel “pepe” che spingerà le varie anime del Partito Democratico a chiudere la partita stasera o al massimo domattina. Il nome che da tempo circola per l’ingresso in giunta è quella del segretario cittadino Marco Monterosso. Ma, come tradizione, non è mai una partita semplice quella che si gioca all’interno dello spaccato Pd. Pertanto servono incroci ed incastri insieme a fortunate coincidenza astrali.
L’addio dei renziani al Pd, ad esempio, è una di queste ultime. Ha certamente semplificato l’intesa. Bisogna convincere tutti adesso a mandare giù il nome di Salvo Adorno per la segreteria provinciale del Partito Democratico, in un delicato incastro di pesi e contropesi interni che richiedono bilancino da farmacista.
Se il nome di Marco Monterosso rimane quello “ufficiosamente ufficiale”, nelle ultime ore si vociferava anche di Glenda Raiti, cognome importante, figlia di Turi, esponente di spicco del centrosinistra siracusano. Ma pare che non si sia andati oltre il “si dice”. Fuori dai giochi i nomi di outsider fugacemente ipotizzati in una o in un’altra delle riunioni Pd. Sorprese sempre possibili e dietro l’angolo con l’area zingarettiana ago della bilancia.
Se l’incastro ci sarà (assessorato ad una anima del Pd, segreteria provinciale all’altra), stasera o al più tardi domattina si potrà chiudere per il rimpasto. Ma non è da escludere l’ennesimo supplemento di meditazione con rinvio al fine settimana.