Siracusa. Ristoranti: "Aperti a pranzo per il Governo, chiusi per la Regione"

 Siracusa. Ristoranti: "Aperti a pranzo per il Governo, chiusi per la Regione"

La Sicilia diventa Zona Gialla e i ristoranti possono restare aperti a pranzo e fino alle 18, secondo il Governo. Ma l’ordinanza della Regione ne stabiliva comunque solo l’asporto. Corsa contro il tempo, quindi, e attesa tra gli operatori del settori, che non sanno ancora se domani potranno aprire i loro locali per il pranzo della domenica o dovranno restare chiusi. Se un’apposita ordinanza non sarà emessa dalla Regione in giornata, è chiaro che i ristoranti non apriranno i battenti nell’immediato. Le associazioni di categoria stanno tentando di avere quante più informazioni possibili da “girare” ai loro associati. Contatti, confronti, telefonate con un ritmo frenetico si susseguono da quando la notizia dell’inserimento della Sicilia in fascia gialla ha aperto possibilità ma anche fatto emergere dubbi e possibili incongruenze.

La Cna sottolinea, in particolar modo, alcuni aspetti.  “La disposizione che posiziona la Sicilia in zona gialla -spiega Gianpaolo Miceli- è ovviamente una notizia positiva per gli operatori economici. Qualcuno lo definisce un “sospiro di sollievo” e sento di condividere questo sentimento soprattutto degli esercenti di pubblici esercizi e delle tante, troppe, attività colpite dalle restrizioni e, ingiustamente, non ristorate al pari di altri. Penso a fiorai, commercianti del settore abbigliamento, accessori, articoli da regalo, lavanderie di vicinato ma anche operatori artigiani di settori indirettamente colpiti. D’altronde, come abbiamo ampiamente detto, conta la perdita e non il settore”. A queste considerazioni, Miceli ne aggiunge, però,altre.
“E’ evidente -fa presente- che la leggera spinta di ottimismo spesso viene male intesa da quella popolazione che potrebbe dare una mano alle stesse attività, il rischio che si passi ad un “liberi tutti” è reale e proprio per questo i richiami alla responsabilità sono tanti.
È innegabile che in Sicilia vige ancora una ordinanza regionale che, di fatto, blocca ogni attività domenicale e consente unicamente domicilio e asporto (quest’ultimo ottenuto con non poco sforzo). Questa situazione passa inevitabilmente la palla al nostro governatore.
Quindi questa scelta appare assolutamente positiva per l’economia e apre ad una maggiore mobilità che può far bene agli esercizi ma va gestita con ponderazione, con grande attenzione. Auspico che il territorio rimanga in zona gialla, confido nella maturità degli operatori economici e nel buon senso dei siciliani. Resta la mia convinzione-prosegue-  di un bisogno maggiore di controllo del territorio, è, infatti, fondamentale controllare strade e punti di aggregazione naturale. Senza isterie ma con buon senso e ragionevolezza sono sicuro che si possono contemperare le esigenze di tutela sanitaria e di sostegno dell’economia. Rimane il fatto che Musumeci recepisca questo messaggio così da disegnare una nuova ordinanza che metta insieme queste esigenze. Abbiamo capito che non faremo i mercatini (almeno da indiscrezioni nazionali) ma, con attenzione e maturità, cerchiamo-conclude l’esponente di Cna-  di acquistare nei nostri negozi e nelle nostre uniche ed accoglienti botteghe riuscendo stavolta a fare un vero e utile movimento di comunità”.

 

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