Siracusa. Scioperi e coperte a scuola: dalle elementari alle superiori, è polemica
Il “generale Inverno” anche quest’anno ha sorpreso il mondo della scuola siracusana. Istituti al freddo, impianti non funzionanti o da manutenzionare, controlli avviati “solo” a gennaio: una situazione che continua a ripetersi uguale a sè stessa ogni anno, nonostante la “prevedibilità” del freddo che arriva nei mesi di gennaio e febbraio.
Gli scioperi sono già iniziati: ieri il liceo Vittorini di Lentini, oggi il Quintiliano nella succursale di via Pitia e l’Alberghiero, agitazione al Corbino ed al Gagini che da domani saranno in sciopero. E non va meglio anche negli istituti comprensivi, con decine di segnalazioni da parte dei genitori alla nostra redazione.
Tra Comune ed ex Provincia regionale – che si dividono le competenze per le scuole – si cerca di correre ai ripari inseguendo i problemi, piccoli o grandi, che si palesano nei plessi. Ora, è pur vero che i plessi sono tanti e necessitano di una razionalizzazione per evitare la moltiplicazione dei problemi però da solo non basta come alibi per i ritardi nelle verifiche, manutenzioni ed accensioni. I riscaldamenti dovrebbero essere accesi, secondo disposizioni vigenti, dal primo dicembre con verifiche da effettuare nell’arco temporale 1 settembre-30 novembre.
La ex Provincia ha annunciato una – tardiva – serie di interventi, con i pochi spiccioli disponibili. L’assessore regionale Lagalla forse non è a conoscenza della portata del problema, visto che ha dato il via libera ad interventi straordinari per Caltanissetta ma non per la provincia di Siracusa. Anche il Comune capoluogo si è messo in moto con diverse squadre tecniche in giro nei 40 plessi degli istituti comprensivi. Alcuni problemi – di piccola portata – sono stati risolti nei giorni scorsi o sono in fase di risoluzione. Le situazioni critiche riguardano tre scuole: la Martoglio nel plesso di via mons. Caracciolo; il plesso di via Svizzera e la sede distaccata della Chindemi in via Temistocle. In questa ultima scuola sono in corso dei lavori, in fase di completamento, per la caldaia da “allacciare” agli esistenti termosifoni. Entro la fine della settimana, le scuole in questione dovrebbero essere riscaldate. Al vaglio la possibilità di aumentare la fascia oraria di accensione dei riscaldamenti in questi giorni di grande freddo. Attualmente lavorano, o dovrebbero lavorare, per sei ore al giorno: si potrebbe arrivare ad otto. Imbarazzo negli uffici deputati, in ex Provincia come al Comune: gli aspetti tecnico-gestionali dovrebbero essere “automatismi” in certi, importanti uffici.