Siracusa. Scuole e sicurezza, gli studenti del Fermi e del Quintiliano chiedono aiuto
Riaprono le scuole ma subito proteste. Sciopero degli studenti dell’istituto tecnico Fermi e del liceo Quintiliano.
Nel caso del Fermi, tutti fuori per chiedere attenzione verso le condizioni strutturali della scuola. I problemi sono noti e anche la dirigenza scolastica si sta battendo da settimane per poter ottenere quei controlli e lavori che già ad aprile erano stati giudicati necessari.
Le competenze sono del Libero Consorzio Comunale ovvero la ex Provincia Regionale. Che però non ha un euro in cassa per provvedere. Inaccettabile per un servizio essenziale come quello scolastico.
Sono circa un migliaio gli studenti iscritti all’importante istituto siracusano. I corridoi del quarto piano si presentano oggi per lunghi tratti con mattoni forati a vista dopo lo “scozzolamento” dello scorso aprile. Operazioni per ripristinare un minimo di condizioni di sicurezza dopo il crollo del controsoffitto di un bagno. Solo per una fortuita coincidenza nessuno è stato ferito, allora.
I successivi controlli hanno fatto emergere diverse criticità, soprattutto nei solai. Sei locali tra bagni, laboratori ed aule vennero dichiarati inagibili e chiusi, per paura di nuovi crolli: due bagni al secondo piano, due laboratori al terzo piano e due aule disegno sempre al terzo piano. Ma è l’intero edificio che ha bisogno di seri interventi di manutenzione.
Molteplici le cause che hanno portato all’emergenza attuale: luci elevate, invecchiamento, difetti costruttivi, perdita di acqua da tubature, guaina di copertura ammalorata e altri fattori, come rilevato dai tecnici al termine dei controlli. Ma nonostante la situazione e le cause siano note, dopo i controlli di aprile non è più stato fatto nulla. Crisi nera del Libero Consorzio e scuole – con i loro studenti – abbandonati al loro destino.
Eppure, si disse per il Fermi, “gli interventi saranno completati prima dell’avvio dell’anno scolastico”.Promessa non mantenuta. E per il commissario straordinario del Libero Consorzio, Arnone, una responsabilità in più.
Nel caso del Quintiliano, è Beatrice Lindiner della Rete degli Studenti Medi a spiegare le ragioni che hanno condotto alla protesta. “Prima ancora dell’ondata di maltempo- spiega- si sono verificati dei problemi all’interno della struttura scolastica, con il distacco, ad esempio, di alcune lastre di marmo. In assenza di risposte concentreremo la nostra attenzione sull’edilizia scolastica, tema a cui dedicheremo la mobilitazione nazionale di ottobre. Ci rivolgeremo alla prefettura, perché ci garantisca il diritto alla sicurezza”.