Siracusa. Seconda ondata Covid: "Il Comune prenda provvedimenti urgenti"
Misure immediate per far fronte alla nuova ondata di Covid 19, dal punto di vista sanitario ed economico. A chiederlo, all’Amministrazione comunale di Siracusa, è Michele Mangiafico, ex vicepresidente del Consiglio comunale.
“È come se fossimo in guerra. – dice Mangiafico – Non sarà un lasso di tempo breve a separarci dalla fine di questo conflitto. Ci sono state e ci saranno perdite umane e materiali. Per questa ragione, abbiamo la necessità – a tutti i livelli istituzionali – di una classe dirigente reattiva, che utilizzi ogni risorsa disponibile per coniugare la salvaguardia delle vite umane e il sostegno all’economia. Il nuovo Dpcm del 25 ottobre 2020, dopo il lockdown dello scorso 8 marzo, segna ufficialmente l’ingresso nella seconda ondata del Covid-19, che sarà per forza di cose più lunga della prima. Le Pubbliche Amministrazioni Locali devono reagire con forza sia sul piano sanitario sia sul piano economico. Non è più tollerabile alcun atteggiamento attendistico né alcun provvedimento di distrazione rispetto alla possibilità di tracciare e contenere il contagio da una parte, sostenere i settori produttivi e le persone più fragili dall’altra”.
“Ancora una volta, chiamo in causa il modello Priolo Gargallo, – spiega Mangiafico – dove il sindaco ha rinunciato alla propria indennità di carica e tutti gli assessori hanno accantonato il 50% dei propri emolumenti per investire queste risorse nello screening di tutti i dipendenti del Comune. Il Comune di Siracusa è chiamato a fare altrettanto, non c’è più tempo per i tatticismi. L’Amministrazione che attualmente governa la città finanzi la ricerca del percorso del virus in città attraverso una campagna di tamponi che inizi da tutto il personale diretto e indiretto dell’ente, quindi comprese tutte le società che operano per il Comune nei servizi della nettezza urbana, della gestione idrica, del verde pubblico, del supporto amministrativo, senza alcuna esclusione. Una volta emersi i casi positivi, proceda con il sostegno nei quattordici giorni successivi dello screening di tutti i contatti diretti dei positivi. Il virus va fermato nella sua corsa”.
Ma la risposta sanitaria non basta. “Come in tutte le guerre, – continua Mangiafico – medici e infrastrutture ospedaliere servono per contenere le perdite, ma il virus va fermato anche investendo su un modello economico diverso, basato sulla distanza. L’Amministrazione comunale è chiamata a dotare tutto il personale di adeguata strumentazione tecnologica e connessione dati per lavorare da casa, sviluppando come qualunque azienda moderna tutti gli applicativi utili ad erogare servizi da remoto. Gli stessi cittadini potranno usufruire dei servizi comunali collegandosi alle medesime applicazioni da remoto. Il tempo è maturo per immaginare un modello comunale diverso, dove lo “smart working” non sia una soluzione di emergenza ma un’opportunità per dismettere tanti inutili e dispendiosi affitti comunali, recuperando risorse da mettere a disposizione della comunità”.
“L’Amministrazione comunale prenda atto che sarà un Natale diverso quello a cui ci prepariamo tra qualche settimana. Piuttosto che lasciare in bilancio soldi per luminarie, alberi e iniziative legate alle festività, costituisca un unico fondo per le persone che stanno affrontando maggiori difficoltà, dai più fragili alle nuove povertà, distribuendo subito queste risorse per tamponare il drammatico momento che stanno vivendo. Anche qui non c’è molto tempo per inutili chiacchiere. – conclude – E’ l’ora di agire per la comunità”.