Siracusa. Semafori intelligenti, rischio risarcimento per il Comune: vizi di procedura da 60.000 euro

 Siracusa. Semafori intelligenti, rischio risarcimento per il Comune: vizi di procedura da 60.000 euro

La gara d’appalto per affidare la realizzazione dei nuovi impianti semaforici “intelligenti” era viziata da aspetti procedurali. Lo ha stabilito il Tar che ha accolto il ricorso presentato dalla Swarco, altra ditta che aveva partecipato alla gara poi aggiudicata al raggruppamento temporaneo di imprese Semaforica-Stes. Motivo per cui il Comune di Siracusa potrebbe essere chiamato a risarcirla per il danno subito. Saranno sempre i giudici amministrativi a stabilire la cifra del risarcimento che solitamente si aggira sul 10% del valore dell’appalto. Fatti due conti, palazzo Vermexio “rischia” di dover pagare 60.000 euro.
Il Tribunale Amministrativo ha sposato la linea dell’urgenza dei lavori e del preminente interesse pubblico per cui, pur avendo riconosciuto vizi di procedura, ha optato per lasciare completare l’installazione dei nuovi impianti che – in caso di sospensiva – sarebbe divenuto a rischio, soprattutto considerando le scadenze imposte dall’Europa che ha finanziato l’opera. Questo però non toglie che la Swarco ha diritto ad essere risarcita.
Dopo la pubblicazione delle motivazioni dell’accoglimento del suo ricorso, avrà quattro mesi di tempo per chiedere – sempre al Tar – il risarcimento.
Dagli uffici dell’assessorato alla Modernizzazione si mostrano sereni. L’impatto sui conti comunali sarà limitato e con ogni probabilità basteranno gli stessi risparmi sull’appalto per pagare l’eventuale risarcimento. In particolare, l’assessore Valeria Troia fa alcune punualizzazioni. “L’appalto per i nuovi semafori, che il Tar ha giudicato viziato- evidenzia l’esponente della giunta comunale- non è stato assegnato del Comune ma dall’Urega. Piuttosto, con la nostra costituzione in giudizio, l’Ufficio legale è riuscito a evitare la sospensione dei lavori poiché il Tar ha riconosciuto la preminenza dell’interesse pubblico e la necessità di rispettare i tempi di consegna e di rendicontazione per evitare la perdita del finanziamento”. Per Valeria Troia, “resta la beffa di dovere pagare noi per un errore commesso da altri. Dovremo risarcire una somma compresa tra i 40 e 60mila euro, che però rappresenta circa la metà dei 100mila euro che ogni anno, a partire da adesso, riusciremo a risparmiare grazie ai semafori a led”.L’impresa esclusa dall’Urega aveva contestato un’errata attribuzione del punteggio e ha avuto riconosciuto dal Tar un risarcimento, per il mancato guadagno, pari al 10 per cento

 

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