Siracusa.”Sempre in tilt la piattaforma del lasciapassare verde a scuola”, protestano i Cobas

 Siracusa.”Sempre in tilt la piattaforma del lasciapassare verde a scuola”, protestano i Cobas

“Va spesso in tilt e i docenti si vedono negare spesso il  diritto di accedere al luogo di lavoro”. I Cobas denunciano una situazione che definiscono di vessazione.

Accadrebbe quasi quotidianamente in Sicilia dallo scorso settembre,  entrata in vigore del lasciapassare verde a scuola. “Tutto -spiegano i Cobas- a causa di un malfunzionamento della piattaforma che produce i bollini verdi o rossi, riferiscono i docenti Cobas, andato in tilt mediamente un paio di volte alla settimana, tra gli ultimi disservizi, lunedì 6 dicembre (riattivata alle 12,02) e giovedì 9 dicembre (riattivata alle 8,56). I docenti che hanno effettuato il tampone e in possesso del referto con l’esito negativo non sono potuti entrare in classe, con grave disagio di studenti e studentesse privati delle loro lezioni, degli insegnanti lesi nel loro diritto al lavoro e anche dei dirigenti scolastici tanto timorosi di incorrere in sanzioni da tenere in considerazione solo ed esclusivamente una app gestionale quale è il green pass, e non il referto medico”.

I Cobas parlano dell'”evidente aberrazione di un sistema. Un cittadino è in regola non se ha fatto il dovuto (tampone con esito negativo), ma solo se lo dice l’app- tuonano i Cobas- Il/la docente in questa sgradevole situazione potrebbe chiamare la forze dell’ordine per vedersi riconosciuto un suo effettivo diritto. Infatti la legge 133/2021 dice che l’obbligo di green pass si intende comunque rispettato con la presentazione di un certificato rilasciato dalla struttura sanitaria ovvero dall’esercente la professione sanitaria che ha effettuato la vaccinazione o dal medico di medicina generale dell’assistito, che attesti che il soggetto soddisfa una delle condizioni per il rilascio del green pass (art. 1 comma 6, art. 9-ter, comma 1-ter). Invece si aspetta fuori dell’edificio scolastico-prosegue il sindacato-  l’arrivo dell’sms dal Ministero della  Salute; oppure – come è stato suggerito una delle prime volte da un dirigente scolastico molto preoccupato che il docente mettesse piede nell’edificio scolastico – si prende un giorno di malattia”. Poi un’ulteriore considerazione. “Non è una misura sanitaria- concludono i Cobas- ma di controllo”.

 

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