Siracusa. Servizio Idrico, Cna: "No ai singoli affidamenti, soluzione fuori contesto"
“Lucidità e lungimiranza sono le qualità richieste alle forze politiche nell’affrontare la delicata vicenda della gestione del servizio idrico integrato in provincia”. La Cna, che nelle scorse settimane aveva espresso preoccupazione per il destino dei lavoratori di Sai 8, ma anche delle imprese dell’indotto, torna ad affrontare il tema acqua, ricordando di avere “previsto quanto si sta verificando in questi giorni”. La Cna parla di “assoluta mancanza di risorse per far fronte a questa fase transitoria” e di “un passaggio complesso dalla gestione prefettura-consorzio Ato ai nuovi soggetti”. L’associazione degli artigiani invita la politica ad affrontare la questione con la consapevolezza che si tratta di “un contesto che riguarda l’intera popolazione e l’economia del territorio, con le criticità che l’avvio della stagione estiva può comportare nelle zone balneari e la necessità di garantire l’offerta di servizi a residenti e turisti”. La Cna ritiene che sia “fuori dal contesto, anche alla luce del disegno di legge di riordino e efficientamento della pubblica amministrazione, ritornare ai singoli affidamenti agli enti locali per la gestione di un servizio fondamentale come quello idrico, scelta anche in contrasto con gli orientamenti europei- ricorda l’organizzazione di categoria- di integrazione tra i territori”. Il presidente provinciale Cna, Antonino Finocchiaro analizza le diverse ipotesi al vaglio e definisce “difficile e pericolosa l’opzione di frazionamento”. Nel caso in cui non risultasse percorribile la strada della gestione unitaria, secondo Finocchiaro “non rimarrebbe che l’opzione tracciata dagli organi fallimentari e condivisa dal commissario dell’Ato idrico e dalla Regione, che prevede di affidare per un periodo di tempo limitato il servizio ad un privato, con un controllo ferreo da parte degli enti locali, fermo restando che, qualsiasi sia la decisione finale, va assunta alla svelta”.