Siracusa. "Siamo tutti bambini di Riace", la politica nella marcia dell'Infanzia
Divampa la polemica sullo striscione apparso durante la marcia dei diritti dei bambini, a Siracusa. Non è passato inosservato quel “siamo tutti bambini di Riace”, finito esposto in bella mostra dopo il corteo in piazza Santa Lucia. Non è, in effetti, esattamente chiaro il nesso tra la lodevole iniziativa del corteo e le riflessioni sui diritti dell’infanzia e quel messaggio che richiama in maniera diretta una vicenda che ha spaccato – politicamente – il Paese. Perchè, insomma, coinvolgere ragazzini di dieci anni in una storia di cui oggi poco possono comprendere? A molti è apparsa una intromissione della politica dei grandi in un corteo che doveva essere solo dei piccoli. Un rischio strumentalizzazione dietro l’angolo che ricorda da vicino quell’altro scivolone, la canzoncina con cui venne accolto l’allora premier Matteo Renzi alla Raiti.
“Si poteva evitare”, ammettono a mezza bocca da Palazzo Vermexio. Il Comune ha collaborato alla manifestazione, organizzata dalle associazioni della rete Siracusa Città Educativa. “Non controlliamo gli striscioni, non censuriamo e non suggeriamo slogan o idee”, spiegano anche dalle Politiche Scolastiche. Difesa però la bontà dell’iniziativa, “che vuole insegnare i valori della fratellanza e dell’inclusione”. Anche se diventa difficile comprendere come questi nobili principi debbano per forza passare da Riace e non da concetti di più semplice comprensione e condivisione per i bimbi degli istituti comprensivi come un generico “siamo tutti uguali, senza differenze di razza, cultura o religione”.
Rabbiosa la reazione del centrodestra siracusano che parla senza mezzi termini di uso strumentale dei bambini. La capogruppo di Cantiere Siracusa, Chiara Catera, annuncia una mozione formale perchè “i bambini devono restare fuori dal dibattito politico e strumentalizzarli è un atto inqualificabile. Non si può sporcare un’iniziativa così importante come quella della marcia per i diritti del bambino e sfruttarli, perché ignari di veicolare messaggi politici sugli striscioni. La compartecipazione all’iniziativa dell’amministrazione comunale con Città Educativa è certamente lodevole ma l’ingerenza politica è una chiara caduta di stile a cui non avremmo voluto assistere. Chiediamo che il Sindaco venga in aula a fare chiarezza”, il pensiero di Cantiere Siracusa. Anche il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro, mostra di non gradire come “inconsapevoli e innocenti bambini” sarebbero stati utilizzati “per una squallida propaganda politica”.
Motivo per cui, secondo Fratelli d’Italia, “l’amministrazione comunale deve chiedere scusa alla cittadinanza intera e ai bambini, i cui diritti, soprattutto in questa città, sono largamente non rispettati e tutelati. Si è capito benissimo cos’è cittadinanza attiva: un contenitore dal volto nuovo ma strumento antico di un’area politica che vuole manipolare uomini e coscienze. Ma nessuno tocchi i bambini”.
Misurato il commento di Ezechia Paolo Reale, che guida l’opposizione in Consiglio comunale. “Non voglio strumentalizzare, ma i bambini vanno tenuti fuori dalle polemiche. La vicenda di Riace è divisiva, non andavano trascinati su questo tema che è politico. E’ un episodio di una manifestazione più ampia che va sostenuta e valutata positivamente. Ma ripeto, lasciamo stare i bambini e non coinvolgiamoli in vicende politiche. Portiamo avanti ognuno le nostre idee, ma i bambini non sono di destra o di sinistra: sono uguali e meritano una infanzia serena e tranquilla. La prossima volta pensiamoci un pò di più prima di preparare certi striscioni”, commenta. Ma non è l’unico nodo polemico. Fa discutere anche la presenza di Stonewall (associazione pro Lgbt, ndr) alla manifestazione dei bambini. “Ritengo inopportuno mischiare temi. Era anche il caso di informare prima i genitori che così come scelgono l’ora di religione potevano scegliere che tipo di informazione dare su temi delicati per un minore”, dice ancora Reale. “Si tratta di contenuti estranei all’appuntamento. Restituiamo ai bambini la loro infanzia e teniamo per noi adulti la trattazione di temi e questioni politiche e divisive della società”. Non la pensa così il sindaco, Francesco Italia, che parla di una “marcia per i diritti in cui diverse associazioni portano e rispecchiano i valori dell’inclusione. Stonewall fa parte della rete di Siracusa Città Educativa e partecipano a questi appuntamenti. Mi spiace che ci sia qualcuno a cui non piacciano alcune associazioni”. Sul tema dello striscione, il sindaco da la sua visione: “premesso che nessuno dell’amministrazione ha scritto striscioni, quello incriminato ribadisce che i bambini sono tutti uguali, come dice articolo tre della costituzione. siamo in momento delicato della nostra storia politica italiana, spira vento di discriminazione e razzismo. Se le maestre insegnano i bambini a rispettare i valori, fanno solo il loro dovere ed io a mia volta ho il dovere di fare i complimenti a chi insegna solidarietà, inclusione, rispetto delle differenze”.