Siracusa sotto l’assedio dei piromani, Italia: “Non può succedere ancora”
“Non si può lasciare che succeda ancora. Il territorio devastato, le lacrime e i singhiozzi di chi a causa del fuoco è stato duramente colpito nella propria attività, le voci rotte dei vigili urbani che hanno lavorato per salvare cose e persone”. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia non nasconde tutta la rabbia ed il profondo dispiacere che la devastante giornata di ieri sul fronte emergenza incendi ha lasciato dietro di sè insieme agli ettari inceneriti.
Il primo cittadino sostiene con fermezza la richiesta del presidente della Regione, Nello Musumeci affinchè il Governo riconosca subito lo stato di calamità naturale in Sicilia. L’isola è flagellata da incendi appiccati ovunque. Impensabile ipotizzare che si tratti di casualità o della fantomatica “autocombustione”.
“E’ giusto- prosegue Italia- che lo Stato ci metta nelle condizioni di disporre di ulteriori mezzi a tutela dei nostri territori e dei nostri cittadini. L’emergenza va fronteggiata sotto due aspetti: da una parte abbiamo la necessità di disporre di strumenti per intervenire subito contro il fuoco quando l’incendio è già divampato. Penso anche all’utilizzo del nucleo specifico dei carabinieri formati con uno specifico know how sul tema, capaci di indagare sui piromani con competenze specifiche.
Per la prevenzione, si deve lavorare con le bonifiche, il monitoraggio e le attività di sensibilizzazione e informazione, ma dall’altro le dotazioni contro gli incendi già sviluppati sono indispensabili”.
Italia ripropone anche un’idea che negli anni scorsi era stata concretizzata in Sicilia, quando il Dipartimento regionale di Protezione Civile aveva organizzato, insieme alle associazioni di volontariato, “postazioni di avvistamento incendi dotando i volontari in turno di binocoli e telefono per avvisare subito alla prima colonnina di fumo e squadre che, in qualche modo, pattugliavano e controllavano il territorio. In quegli anni di attività gli incendi gravi erano sensibilmente diminuiti ed in qualche caso sono stati beccati anche piromani. Si potrebbe chiedere alla Regione – l’idea che il sindaco di Siracusa rilancia- di riattivare quel servizio, interrotto forse per questioni economiche. E’ fin troppo evidente che così ci costa molto di più”.
Italia esprime gratitudine nei confronti di quanti ieri si sono impegnati in “quella giornata da dimenticare, a partire dai volontari, che non hanno orari, sono sempre sul campo, con tutte le risorse che hanno a disposizione. E’ anche vero che quando ci sono tutti questi fronti aperti contemporaneamente- ribadisce Italia- è davvero complicato”.
Poi Italia entra nel merito di quanto Musumeci ha dichiarato nelle scorse ore, auspicando il carcere a vita per i piromani. “Non posso non essere d’accordo- dice il primo cittadino- perchè parliamo di persone che distruggono l’ecosistema ma anche anni ed anni di sacrifici di famiglie. Chi si rende responsabile di simili gesti non ha alcuna motivazione plausibile. Sono persone con grossi problemi umani, sono dei delinquenti. Se c’è un secondo fine, lo stabiliranno le forze dell’ordine che stanno lavorando. Di certo, stiamo parlando di dinamiche molto complesse”.
Il sindaco non sembra condividere, tuttavia, l’idea dell’esercito schierato su tutto il territorio. “Siamo sotto scacco- ammette- ma non è possibile pensar ad un rappresentante delle forze dell’ordine ad ogni incrocio. Una società in cui siamo tutti costantemente monitorati, uno stato di polizia”.
Si, invece, alla riforma dei forestali secondo Italia, “attesa da anni”.
Infine un riferimento all’attività che il Comune svolge per la pulizia dei terreni incolti. “Lo stiamo facendo per i fondi comunali- garantisce- ed anche per quelli che non lo sono ma che sono potenzialmente pericolosi. E’ ovvio che non si può arrivare ovunque e nemmeno pensare di risolvere un problema senza la partecipazione di tutti, ciascuno per il proprio ruolo e il proprio dovere”.