Siracusa. Sri Lanka, l’intima preghiera della comunità cingalese in piazza Santa Lucia

 Siracusa. Sri Lanka, l’intima preghiera della comunità cingalese in piazza Santa Lucia

La comunità cingalese era in piazza Santa Lucia ieri sera. Si pregava per i fratelli vittime degli attacchi di Pasqua in Sri Lanka, che hanno causato, secondo l’ultimo bilancio aggiornato,359 vittime. E mentre fonti Ansa parlano di 58 persone arrestate perchè ritenute collegate a quanto accaduto, in piazza Santa Lucia ieri sera si sentiva soltanto pregare. Un’immagine che parlava di un momento intimo. La piazza deserta, al centro, decine di famiglie, dai bambini ai nonni. L’Eterno riposo, riconoscibile anche in recitato in lingua,come osserva il consigliere comunale Carlo Gradenigo. “Per qualche minuto- racconta- sono stato accanto a queste persone strette nel dolore, a respirare la stessa aria, a calpestare la stessa terra, a parlare la lingua universale della solidarietà e mi sono commosso. Un esercito di persone laboriose, intimamente legate dalla loro nazionalità, arrivate alle seconda generazione di ragazzi, nati e cresciuti a Siracusa e residenti in quel grande contenitore interculturale che è la Borgata Santa Lucia. Decine di famiglie riunite che mi hanno aperto gli occhi su una città che non conoscevo- prosegue Gradenigo- e della quale sono orgoglioso di far parte”

 

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