Siracusa. Tari, aumenta la quota variabile: ma non doveva diminuire?
Reazioni differenti, a volte opposte. I cittadini siracusani stanno ricevendo in queste settimane le comunicazioni relative al saldo Tari, l’ultimo importo dell’anno da pagare per la tassa sui rifiuti. Chi si è visto lievitare il costo del servizio, protesta e grida allo scandalo, sostenendo di non avere mai pagato cifre così alte, nonostante le garanzie dell’amministrazione comunale in proposito fossero altre dopo l’approvazione del nuovo regolamento (2018). La quota fissa è senza dubbio diminuita. Se si prendesse in esame il 2015 come anno di paragone con l’anno in corso, il quadro in effetti parlerebbe di una quota variabile in sensibile aumento. Il ragionamento, spiegano però dal Comune, va fatto in maniera complessiva, con una deduzione finale ben differente rispetto a quella a cui si arriverebbe guardando gli importi del 2015 e poi saltando direttamente a quelli del 2018. Parlando in termini di numeri, quest’anno una famiglia composta da 4 persone, paga per la quota fissa, 1,70 euro per ogni metro quadrato. Se si tratta di un single, paga 1,26 euro a metro quadrato. La parte variabile, invece, prevede, per un nucleo composto da 4 persone, circa 281 euro l’anno, mentre per chi è un unico abitante dell’immobile, 127,23 euro l’anno. Una coppia paga 230 euro l’anno e una famiglia di tre persone, 262 euro. Nel 2015 , per la quota fissa, una persona pagava 2,24 euro per metro quadrato, mentre una famiglia di 4 persone pagava 3,02 euro per ogni metro quadrato dell’immobile. Per la quota variabile, invece- ed è qui che i cittadini che hanno pagato un importo più alto ritengono di trovare la prova al loro sospetto- un single nel 2015 pagava 88,12 euro l’anno (a fronte dei 127, 23 stabiliti per il 2018) e una famiglia composta da 4 persone, 193, 87 l’anno. In mezzo, 158,62 euro l’anno per le coppie e 180,65 euro l’anno per i nuclei di tre persone. L’assessore ai Tributi, Nicola Lo Iacono spiega i termini della questione. “Nel complesso la Tari è diminuita- spiega l’esponente della giunta retta dal sindaco, Francesco Italia- Il paragone con il 2015 non è calzante. Il piano finanziario è stato ridotto di un paio di milioni. Nella rimodulazione, questo è andato a danno della quota variabile. Questo vuol dire che, a livello soggettivo, è possibile che qualcuno stia pagando di più, ma con l’anno successivo la diminuzione risulterà evidente e chiara per tutti”.