Siracusa. Tari "gonfiata": quota variabile non applicabile ai garage. Pioggia di ricorsi o sconto in bolletta?
Anche a Siracusa è esplosa la grana Tari “gonfiata”. Anche nel Comune capoluogo sarebbe stata applicata la quota variabile della Tari anche alle pertinenze (garage, cantine, etc). Dopo i chiarimenti del governo, scattano i problemi per i conti dei Municipi che rischiano di ritrovarsi sepolti da una pioggia di ricorsi.
Come nasce l’inghippo lo ha spiegato il Sole24Ore: la Tari è composta da una quota fissa (collegata alla superficie e al numero dei componenti del nucleo familiare), e da una quota variabile (collegata solo al numero degli occupanti). Quindi se una famiglia di 4 persone occupa 100 o 200 mq, la quota variabile è sempre la stessa, cambia invece la quota fissa.
Considerare la tariffa comprensiva delle pertinenze (garage e cantine non producono spazzatura) avrebbe “gonfiato” la Tari. Come lo stesso può dirsi per abitazioni di vecchia costruzione composte da più subalterni catastali ma che di fatto costituiscono un’unica utenza domestica. È evidente che l’applicazione della parte variabile a ogni pertinenza o unità immobiliare comporta un notevole aumento della Tari da pagare, aumento che il Ministero dell’Economia ha già definito illegittimo.
Il contribuente siracusano potrebbe chiedere al Comune il rimborso o, almeno, la compensazioni di quanto pagato ma non dovuto sulla bolletta dell’anno prossimo. Deve, però, prima verificare attentamente la sua posizione, spulciano numeri e dati presenti sull’avviso di pagamento.
Neanche a dirlo, il Consiglio comunale dovrebbe anche rideterminare le tariffe dividendo le utenze con pertinenze da quelle senza. Ci sono comunque cinque anni di tempo dal versamento per chiedere il rimborso, che il Comune dovrebbe effettuare entro 180 giorni dalla presentazione dell’istanza. Ovviamente l’eventuale riscontro negativo ovvero il silenzio-rifiuto espone l’ente ad un contenzioso che potrebbe rivelarsi controproducente, alla luce della recente interpretazione ministeriale.
Nel regolamento Tari del Comune di Siracusa non è espressamente prevista la non applicabilità della quota variabile alle pertinenze dell’utenza domestica. “Si dovrebbero quindi leggere attentamente gli avvisi di pagamento che l’ente ha inviato a tutti i contribuenti (la Tari è riscossa normalmente su liquidazione d’ufficio) e verificare, in caso di pertinenze, che la quota variabile applicata risulti pari a zero euro”, spiegano gli esperti del Sole24Ore.
A Siracusa, i consiglieri di opposizione Salvo Sorbello e Cetty Vinci hanno presentato sul caso una interrogazione urgente. In attesa della risposta, il tema rischia di condizionare le sedute dedicate all’approvazione (in ritardo, ndr) del bilancio di previsione.
Sorbello e Vinci chiedono ancora una volta che sia il Comune a comunicare ai contribuenti la somma effettivamente dovuta, dopo aver detratto la parte variabile sulle pertinenze che non è dovuta e che vengano quindi restituite, attraverso un conguaglio, le eventuali somme incassate per tutti i contribuenti siracusani interessati negli ultimi cinque anni e quindi a partire dal 2012
“Nel caso in cui il Comune continuasse a non fornirci alcuna risposta – proseguono Sorbello e Vinci – presenteremo una mozione in occasione della seduta dei prossimi giorni dedicata al bilancio comunale, per chiedere che l’Amministrazione, alla luce dell’illegittima moltiplicazione della quota variabile alle pertinenze dell’abitazione, cioè a box e cantine, provveda a rimborsare direttamente i cittadini, evitando contenziosi che graverebbero sui contribuenti già danneggiati e appesantirebbero la burocrazia comunale”.
È ormai evidente che l’importo della bolletta debba essere collegato alla quantità di rifiuti smaltiti e che questo meccanismo vada applicato una sola volta a immobile, sommando le superfici di abitazioni e pertinenze (garage, soffitte, cantine) per la quota fissa e aggiungendo poi quella variabile. Siamo pronti – concludono Salvo Sorbello e Cetty Vinci – ad attivare uno sportello gratuito informativo per i contribuenti siracusani, per
richiedere il rimborso di quanto pagato in eccesso negli ultimi cinque anni e ad impugnare in commissione tributaria l’eventuale diniego del Comune”.